Niente da fare. La Commissione d’Appello della FIS ha respinto il ricorso fatto dall’Italia contro la retrocessione di Federico Pellegrino al sesto posto della sprint a skating in Engadina. Il valdostano aveva chiuso al terzo posto la gara, con una grande prestazione in pista, nonostante venisse dal duro raduno della squadra a Passo di Lavazè. La giuria aveva però deciso di punirlo perché ritenuto colpevole di aver ostacolato lo svizzero Grond in finale. Così a guadagnarci è stato Chanavat, che si è ritrovato sul podio.
Quella della giuria era sembrata a molti una decisione esagerata rispetto alle effettive colpe dell’azzurro, ritenuto colpevole di un’azione che si vede numerose volte in ogni weekend di competizioni e raramente viene punita così duramente. L’azzurro avrebbe anche potuto scamparla con un giallo, ma secondo la giuria il suo tentativo di infilarsi tra Chanavat e Grond, aveva finito per ostacolare lo svizzero.
Anche a Cogne, per esempio, ben due volte Mocellini è stato ostacolato dal finlandese Hakola, che con due avventati cambi di corsia, tuffandosi quasi sugli sci dell’azzurro, lo ha costretto praticamente a fermarsi. In quel caso non è arrivata alcuna punizione.
La conferma della respinta del ricorso è arrivata dallo stesso dt azzurro Markus Cramer: «Questa commissione ha confermato in toto quando già deciso dai giudici sul luogo. Sicuramente non siamo d’accordo, perché dal nostro punto di vista, e anche tanti altri allenatori la pensano alla stessa maniera, Pellegrino non aveva fatto nulla di sbagliato. Ormai, però, dobbiamo solo accettare quanto deciso».
Niente da fare, quindi, per Pellegrino, costretto a perdere così un podio che aveva conquistato in pista. Smaltita la delusione, il trentaquattrenne delle Fiamme Oro sfrutterà l’occasione per essere ancora più motivato in vista della sprint a skating di Trondheim, dove vuole andare a caccia dell’ultima medaglia iridata in una sprint.