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Biathlon , Olimpiadi

Olimpiadi 2030 – Martin Fourcade ritira la candidatura, non sarà presidente del comitato organizzativo dei Giochi Olimpici

Giunge davvero come un fulmine a ciel sereno la notizia secondo la quale Martin Fourcade, pluricampione olimpico e mondiale del biathlon francese, ha ritirato la candidatura di presidente del comitato organizzativo dei Giochi Olimpici e Paralimpici delle Alpi francesi 2030, che sarà composto ufficialmente il prossimo 18 febbraio. In un’ampia lettera, riportata questa mattina dalla testata l’Èquipe, Fourcade ha reso note le motivazioni che lo hanno spinto a propendere per questa sofferta decisione, lasciando dunque i soli Vincent Jay e Marie Martinod a “contendersi” il prestigioso ruolo dirigenziale. Sicuramente non una bella notizia, che lascia anche trapelare alcune frizioni tre l’ex biatleta e il comitato organizzatore sul modo di concepire l’evento olimpico nella sua interezza, come momento di riflessione collettiva su temi anche extra-sportivi.

Queste le prime parole di Martin Fourcade: “Mi sono impegnato nel progetto Alpi Francesi 2030 convinto che la Francia fosse il paese più attrezzato per affrontare la grande sfida posta agli sport invernali, e più in generale ai nostri territori montani. I giochi sono molto più di una competizione sportiva, hanno il potere di unire le persone per trasformarle. Ho costruito questa convinzione durante le tre edizioni a cui ho partecipato. L’ho rafforzato ogni giorno dal 2018, insieme a Tony Estanguet e alle squadre di Parigi 2024, nonché all’interno della Commissione Atleti del CIO. È con questo desiderio, con il sostegno incrollabile degli atleti, dei movimenti olimpici e paralimpici e dello Stato, che da più di sette mesi discuto con la presidenza del comitato organizzatore Alpi 2030. La sfida di una vita, al servizio di un progetto straordinario, che giustifica molte rinunce a livello personale e professionale”. 

Nel prosieguo della lettera esplicita con chiarezza le motivazioni che hanno portato al brusco ritiro della candidatura; spiccano delle visioni troppo divergenti che non consentono di proseguire nella giusta direzione: “Tuttavia, oggi, i disaccordi restano troppo numerosi per poter considerare con serenità questa missione. La modalità di governance, la visione, l’ancoraggio territoriale: non siamo riusciti a ritrovarci su questi temi fondanti. La mia ambizione per questi Giochi è chiara: devono essere al passo con i tempi, pienamente consapevoli delle questioni ecologiche e ancorati alla realtà economica del nostro Paese. Anche organizzare questi Giochi in una zona di montagna è fondamentale ai miei occhi. Permettere a ogni partecipante di comprendere le specificità delle montagne di oggi mi sembra essenziale per comprendere a pieno le sfide specifiche dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. Questa visione non è condivisa da tutti gli attori coinvolti in questo evento e me ne rammarico. Non riesco a sacrificare le mie convinzioni. In queste condizioni, ho preso la difficile decisione di ritirarmi dalle discussioni sulla presidenza dei Giochi invernali del 2030. Spero sinceramente che questa scelta consenta a questo progetto di trovare finalmente lo slancio e la leadership che merita”

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