VAL MARTELLO – Patrick Braunhofer si presenta al microfono dell’inviato di Fondo Italia in Val Martello, Giorgio Capodaglio, accompagnato da una splendida medaglia d’oro, frutto della bellissima vittoria ottenuta quest’oggi nell’inseguimento dei Campionati Europei; risultato davvero pesante, dato il contesto super competitivo, che l’ha reso il primo italiano di sempre a trionfare nel biathlon a un europeo. Queste le considerazioni dell’atleta del C. S. Carabinieri dopo la premiazione:
“È stato bellissimo, forse non mi rendo ancora conto di quello che ho fatto. Finalmente ho trovato il tiro che sono in grado di fare, con quattro zero. Sono davvero contento anche degli sci che erano delle bombe. Oggi ho messo insieme tutti i pezzi come in un bellissimo puzzle”
Come ricordato, Braunhofer diventa il primo italiano nella storia a vincere un titolo europeo nel biathlon: “Significa tantissimo; dopo il record di Tommaso Giacomel con i tre podi consecutivi in Coppa del Mondo, questo è un grande valore per me”.
Le impressioni nell’avvicinarsi all’ultima serie sapendo di essere in lotta per l’oro: “In realtà ho già incominciato a pensarci durante il quarto giro. Dal quarto poligono sono uscito con lo zero e ho finito bene anche il quinto giro, anche se non so come ho fatto dal ponte ad arrivare fino all’arrivo perché ero cotto e non avevo più gambe”.
Il carabiniere altoatesino è molto felice della gestione della gara odierna: “Ho fatto quello che abbiamo provato a fare da tutta la stagione, partire regolare per poi finire forte. Nei primi tre giri mi sono ritrovato insieme agli altri e ho lasciato tirare loro, poi dal quarto giro mi sono ritrovato da solo e ho tirato un po’ troppo per poi non averne più tanto nell’ultimo, ma è bastato per arrivare all’arrivo come ero uscito dal poligono.
Braunhofer ha molte dediche speciali da fare dopo l’oro europeo di oggi: “Se comincio da piccolo, devo partire dallo Sci Club in Val Ridanna, passando per il comitato e il centro sportivo Carabinieri, che mi offre un lavoro che rappresenta anche la mia passione. Un saluto e un grazie agli allenatori della squadra, Andrea Zattoni e Fabio Cianciana, e ovviamente alla mia famiglia (che era apparsa commossa già per il 6° posto nell’individuale). Mio papà mi prendeva sempre in giro dicendo che lui è arrivato primo a un campionato europeo junior, ma oggi con la vittoria dell’europeo senior posso dire che l’ho battuto (ride, ndr.)”.