Fondo Italia ha incontrato Federico Pellegrino al termine della sprint in classico nella località valdostana che ospita nel weekend la Coppa del mondo, chiusa in 14esima piazza, purtroppo senza poter accedere alla semifinale come lucky loser. All’inviato di Fondo Italia, Fausto Vassoney, il campione delle Fiamme Oro ha comunque confidato di aver avuto sensazioni molto buone su un pista non proprio perfetta per le sue caratteristiche.
“Le sensazioni sono state molto buone, perché stavo bene e ho cercato di giocare le mie carte laddove sapevo di poter fare bene il mio sull’ultima risalita. La mia gara era sullo svedese (Skoglund) che è riuscito a prendere il binario interno dell’ultima salita prima di me e quindi mi sono trovato un po’ indietro, poi nel rettilineo finale pesi del calibro di Chanavat valgono più di me e comunque tenere dietro gli svizzeri o gente abbastanza forte come Taugboel va bene, anche se lo svedese che ha caratteristiche simili alle mie anche se è giovane e inesperto andava tenuto dietro. Il mio obiettivo era quello, però è andata così. Adesso finite le due gare sappiamo che questo tracciato non si addice alle mie caratteristiche, ma sono scelte che sono state fatte e quindi lo devo accettare. Posso essere discretamente soddisfatto perché arriverà una top 15, anche se avrei voluto dare un po’ più di spettacolo per il pubblico”
Infine abbiamo chiesto al poliziotto 34enne un commento sui suoi compagni di squadra, in particolar modo su Giacomo Gabrielli e sull’ottima prestazione in qualifica, migliore tra gli azzurri quest’oggi.
“Ha fatto molto bene, su una pista come questa atleti come Gabrielli e Mocellini me li aspettavo sul pezzo e così sono stati. Gabrielli ha gestito molto bene il suo quarto, è arrivato all’imbocco del rettilineo finale esattamente dove prima della gara aveva studiato. Del resto è campione italiano in carica, mi ha battuto a Pragelato, quindi su un tracciato del genere in classico sapevamo che avrebbe potuto dare il meglio di sé e l’ha fatto. In tecnica classica quando ci sono tante curve, saliscendi e rampette bisogna essere molto attenti, poi con gli avversari che aveva, un po’ di teste calde che si conoscono nel circuito era un elemento in più da dover gestire”