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Sci di fondo – Lo spunto di Zorro: “Mi aspetto un cambio di passo dall’Italia, bella la sfida Klæbo-Anger”

Puntuale come al solito, ritorna l’appuntamento del martedì sera con la rubrica Lo spunto di Zorro, incentrata sull’approfondimento dei temi più caldi riguardanti lo sci di fondo internazionale. Insieme a Cristian Zorzi, attuale tecnico di Andorra e storica medaglia d’oro olimpica a Torino 2006, ci siamo soffermati in particolare sul fine settimana di gare in Engadina: dall’episodio incriminato che ha portato alla retrocessione di Federico Pellegrino dal 3° al 6° posto della sprint, fino alle previsioni sulle gare della prossima tappa di Coppa del Mondo, che dopo sei anni tornerà a disputarsi a Cogne.

LA RETROCESSIONE DI PELLEGRINO: “Probabilmente, essendoci uno svizzero di peso coinvolto in quel contatto, la giuria ha deciso di mettere in pratica il regolamento in maniera fiscale al 100%. Era una fase di curva verso sinistra, lo svizzero sembrava avviato a superare Pellegrino che, quando si è visto affiancato, ha cercato di allargare e l’ha toccato. Che sia stato volontario o meno, gli ha fatto perdere velocità in un momento di completa accelerazione per lo sprint finale. Da un certo punto di vista regolamentare, la decisione della giuria ci può stare, poi probabilmente anche senza contatto non sarebbe cambiato niente dal punto di vista del risultato finale, con l’italiano che sarebbe salito sul podio e lo svizzero magari in quinta posizione. Per esperienza personale, nel momento in cui non sei più tu a comandare la gara e la lucidità inizia a venire meno, cerchi di contare sul bagaglio di esperienza e correttamente Pellegrino ha cercato di rimanere alla corda interna, poi quando si è visto quasi superato ha provato a cambiare posizione ma ha creato un’ostruzione; in altri contesti, si poteva sanzionare semplicemente con un cartellino giallo”.

GERARCHIE DELLA COPPA DEL MONDO: “La sfida Anger-Klæbo può offrire degli spunti interessanti, anche per i prossimi anni. Vedo tuttavia che lo svedese non riesce ancora ad essere performante con più gare ravvicinate; la sprint l’ha corsa a tutta e ha fatto davvero paura, tant’è che lo stesso Klæbo, nonostante la scena finale a dire “sono imbattibile”, qualche pensiero deve averlo avuto e ha veramente dovuto dare il suo massimo. Il giorno dopo, come anche al Tour de Ski nello Skiathlon, Anger ha accusato la fatica in una 20 km, ma è ancora giovane ed è giusto che possa risentire ancora della stanchezza; in una gara secca come la sprint di Trondheim lo vedo molto bene. Al femminile l’unica che può riuscire a dare fastidio a Sundling nelle sprint a skating è la norvegese Skistad, mentre nelle distance Slind si conferma ancora atleta ostica per tutte; Diggins con la sua costanza e qualche acuto da vittoria è sempre in agguato, pronta ad aspettare passi falsi delle avversarie, e questo sta pagando nella Classifica Generale”.

L’ITALIA IN ENGADINA: “Situazione non ottimale, che sinceramente fa suonare qualche allarme. Pellegrino dimostra di avere ancora i ritmi e le forze per essere competitivo in tutte le fasi di una sprint, grazie all’esperienza e al talento, ma da parte degli altri non ho visto un passo in avanti. I risultati ottimi visti al Tour de Ski erano in parte dovuti alle condizioni particolari della manifestazione e al fatto che in quell’occasione era più importante avere energie rimaste piuttosto che un bel motore. Qui invece siamo tornati un po’ con i piedi per terra, ai risultati abituali di Coppa del Mondo; in generale ci stiamo esprimendo meglio nelle sprint, credo però che potrebbero esserci stati anche dei problemi di sci a compromettere un po’ la 20 km. Al femminile si percepisce che le atlete sono ancora “giovani” come maturazione fisica e a livello mentale, quindi credo che vadano lasciate prive di responsabilità, magari sarebbe più opportuno convocarle in situazioni con un chilometraggio più breve e senza l’ulteriore complicanza della quota. Forse avrei proseguito nel raduno di preparazione premondiale, calcolando diversamente qualche tempistica, ma io non sono l’allenatore e poi non è assolutamente detto che questa scelta non paghi nel momento più opportuno; tuttavia, quando visto in Engadina non è molto incoraggiante

PROSPETTIVE PER COGNE: “Mi aspetto che ci sia un rapido cambio di passo e che arrivi qualche buon risultato, dato che finalmente ci presentiamo in forze e ci saranno alcune assenze importanti da parte delle nazioni più forti, soprattutto al femminile. Nella 10 km a skating, mi immagino un’ipotetica classifica con 5-6 big davanti racchiusi in poco spazio e dietro una situazione molto omogenea in cui anche noi italiani possiamo inserirci. Abbiamo ovviamente maggiori chance nella team sprint e nella sprint, nonostante la tecnica classica sicuramente non esalti al massimo le nostre caratteristiche; se sta bene, può essere una bella occasione per Simone Mocellini, che ha i numeri per far bene e ha solo bisogno di ritrovare fiducia per replicare quanto di buono ha fatto in passato e sta facendo in maniera più saltuaria adesso per via di questi problemi. Sicuramente la concomitanza tra Mondiale Under 23 di Schilpario e la tappa di Coppa del Mondo non è ideale, perché tanti atleti meritevoli della convocazione in Coppa si trovano altrove, ma non possiamo far altro che adeguarci al calendario e alle scelte che vengono prese”. 

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