L’Italia tra i big delle lunghe distanze. Scorrendo la classifica del ranking Pro Team del circuito Ski Classics, aggiornata dopo il grande appuntamento con la Marcialonga, salta subito all’occhio l’ottimo piazzamento del Team Robinson Trentino, compagine a firma italiana che da anni primeggia sui palcoscenici delle granfondo internazionali. Guidati dalla lungimiranza del Team Director Bruno Debertolis, gli atleti della squadra trentina proseguono il percorso di crescita a suon di risultati e campeggiano attualmente al 7° posto, con l’obiettivo di tenerselo stretto fino a fine stagione. Giunti ormai circa a metà della stagione del circuito Ski Classics, Fondo Italia ha raggiunto proprio Bruno Debertolis per fare il punto sui risultati ottenuti fin qui, ma anche per parlare delle condizioni degli atleti e dei prossimi obiettivi.
Come giudica la prima metà di stagione del Team Robinson Trentino? Siete soddisfatti di quanto ottenuto fin qui?
“Possiamo dire che la Marcialonga è un po’ come il giro di boa della stagione, anche perché si conclude il blocco di gare sull’arco alpino, quindi si può già fare un primo bilancio. Posso dire che siamo soddisfatti soprattutto per l’andamento medio di tutti i ragazzi, i più esperti stanno confermando il loro livello con ottime prospettive di crescita di condizione per i prossimi appuntamenti, ma anche un bello step verso l’alto dei giovani italiani inseriti nel Pro Team. Unica nota dolente, l’incidente che purtroppo ha messo fuori gioco per tutta la stagione Stefano Dal Magro, caduto rovinosamente slogandosi una spalla alla 3-Zinnen…non ci voleva per il Team ma soprattutto per lui che fin da inizio stagione aveva dimostrato di poter essere il migliore italiano del circuito.. ne approfitto per fargli nuovamente un grosso in bocca al lupo per l’imminente operazione a cui dovrà essere sottoposto”.
La crescita della squadra si legge anche nel 7° posto attuale nella classifica Pro Team, l’obiettivo è migliorare il 9° posto dell’anno scorso?
“L’obiettivo è sempre quello di migliorarsi anno dopo anno, ci stiamo riuscendo e posso dire, anche un po’ a sorpresa, che il 7° posto in classifica generale per Team, che occupiamo già dopo la prima tappa, va anche oltre le aspettative. Sapevamo che 6 Team sono superiori a livello di forze messe in campo e, senza nascondersi, anche a livello di budget, ma che con altri 3 o 4 ci potevamo giocare la 7ª e 8ª posizione, arrivati a metà stagione siamo settimi a ridosso dei 6 e davanti al Team Ragde Charge, uno dei 6 colossi scandinavi. Quindi direi più che soddisfatti e determinati a continuare su questa strada”.
Gustav Eriksson, Patrick Fossum Kristoffersen, Oda Nerdrum, Michaela Patscheider e Tereza Hujerova: avete chiuso con 5 atleti nei 30 alla Marcialonga. Com’è andato in generale l’appuntamento di casa?
“Marcialonga gara di casa…le aspettative sono sempre alte per tutti, atleti e tecnici si sentono ancora di più in ‘dovere’ di onorare al meglio l’appuntamento clou della stagione assieme alla Vasaloppet. Come sempre, tutti hanno dato il massimo e forse quel qualcosina in più e a parer mio abbiamo portato a casa un’ottima Marcialonga. Cinque ragazzi tra donne e uomini nei primi 30, ma anche un giovane 2003, Giacomo Ponti, 65° alla prima esperienza e un 2007 ancora Aspirante, Cristian Bertagnolli, 5° nella Light. Senza dimenticare Maria Eurosia Debertolis, anche lei 2003, 67ª nella 70 femminile. Tutti questi risultati definiscono una prestazione di squadra più che soddisfacente”.
Per quanto riguarda gli atleti italiani della vostra squadra, possiamo dire che il lavoro a fianco di norvegesi, svedesi e atleti di altre nazioni li sta aiutando a migliorarsi?
“Diciamo che forse non c’è mai stato un ambiente migliore in squadra. Vanno tutti d’accordo, lavorano tanto ma scherzano e si divertono nel condividere momenti insieme, insegnandosi a vicenda “slang” e aneddoti nelle varie lingue, confrontandosi sulle varie ideologie e innovazioni di allenamento. Questo fa sì che vi siano fiducia e rispetto reciproci, tutti imparano da tutti e sono stimolati a crescere. E sono soprattutto i giovani italiani a trarne beneficio. Atleti come Gustav Eriksson con diverse stagioni in nazionale svedese alle spalle, Patrick Kristoffersen già nei 5 in gare Ski Classics e Didi Nöckler quando presente, sono il loro traino e, se posso dirlo, ritengo possano definirsi fortunati”.
Quali sono invece i prossimi obiettivi per la stagione?
“Per il prosieguo della stagione mi auguro che i risultati di squadra continuino su questo trend ma anche che vi sia qualche acuto da parte dei big. E’ nelle loro corde e possono farlo. Chissà magari proprio alla Vasaloppet. E che rimanga questo bel clima di serenità tra i ragazzi”.
Il norvegese Thomas Gifstad si è allenato e ha gareggiato a lungo con voi. Come va il recupero dopo l’incidente avuto a novembre sugli skiroll?
“Gifstad sta bene fortunatamente, ha recuperato dall’incidente ed ha già gareggiato vincendo un evento in Scandinavia nel mese scorso. Lui non fa più parte del Pro Team ma rimane un nostro atleta soprattutto per le maratone sugli skiroll, sono convinto che la prossima estate si divertirà e ci farà divertire”.