Chi non conosce il famoso gateau di patate? Eppure, quanto sappiamo davvero di questo piatto, oltre al fatto che è deliziosamente gustoso e accogliente? Se sei curioso di scoprire i segreti nascosti dietro la sua ricetta e la sua storia, sarai felice di continuare a leggere.
Il gateau di patate è un piatto di cui molti si innamorano a prima vista, o meglio, a primo morso. Un piatto che nasconde, sotto una crosta dorata e croccante, un cuore morbido e saporito. Questo piatto, nato nella tradizione culinaria francese, ha attraversato le frontiere fino a diventare una vera e propria icona della cucina italiana, prendendo forme e sapori diversi a seconda della regione in cui viene preparato.
L’origine del gateau di patate risale al ‘700, portato direttamente sulla tavola della regina Maria Carolina d’Austria. Grazie all’influenza della regina, il piatto si è diffuso rapidamente nei dintorni di Napoli, diventando un elemento di spicco nella cucina partenopea. Non è un mistero che la regina Maria Carolina abbia influenzato anche altri piatti locali, e il gateau di patate è certamente uno di quelli del quale possiamo ringraziarla.
Come ogni ricetta che viaggia da una cultura all’altra, anche il gateau di patate ha subito delle trasformazioni nel corso dei secoli. La ricetta che oggi conosciamo e amiamo in Italia spesso presenta il gattò di patate napoletano, o la pitta pugliese – entrambe meravigliose varianti che hanno arricchito il nostro patrimonio culinario.
Il gateau di patate è uno di quei piatti che si adapta perfettamente a quasi ogni occasione. Può essere servito come antipasto, ma anche come contorno o come piatto unico. Tuttavia, proprio a causa della sua versatilità, è facile finire con degli avanzi. Per fortuna, il gateau si conserva bene in frigorifero per un paio di giorni, e addirittura può essere congelato per un massimo di tre mesi.
Spero che questa piccola incursione nella storia e nella cultura del gateau di patate ti abbia incuriosito e ispirato. Sia che tu lo conoscessi già, sia che lo stia scoprendo adesso, sono sicuro che adesso lo apprezzerai ancora di più.
