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Biathlon , Interviste

Biathlon – Anterselva, Jeanmonnot: “Volevo fare bene in una sprint, non ci ero ancora riuscita. La generale? Un po’ ci penso”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

Lou Jeanmonnot domina la sprint di Anterselva, chiudendo davanti a una brillantissima Selina Grotian e a una sempre puntuale Franziska Preuss. Per la francese, senza errori al poligono e autrice del 2° tempo sugli sci, la vittoria è anche un modo per lasciarsi alle spalle il finale complicato della mass start di Ruhpolding, nella quale aveva gettato all’aria la possibile vittoria con due errori all’ultimo poligono. Intervenuta in mixed zone, dove era presente anche l’inviato di Fondo Italia Giorgio Capodaglio, Jeanmonnot racconta le proprie sensazioni, soffermandosi anche sul tema della corsa alla classifica generale.

Molto delusa dopo la mass start di Ruhpolding, la francese è riuscita a ribaltare il risultato nella sprint di Anterselva: “Cosa è successo nel passaggio tra Ruhpolding e Anterselva? Non sono successe molte cose, a Ruhpolding non era andata così male. Era stata una gara al 90% perfetta e il 10 per cento che manca è riferito alla fine della gara, quindi è recuperabile. Quello che mi aveva fatta piangere a fine gara è che, come ha detto un giorno Martin (Fourcade, ndr), questo è il prezzo dello sport. Il motivo per cui amo il biathlon è il suo lato imprevedibile, ma è anche quello che fa girare le scatole, se vogliamo parlare in maniera cruda. Quando fai una gara quasi perfetta fino all’ultimo poligono, gettare tutto all’aria è quello che mi rattrista di più. Quindi sapevo che ero messa bene sugli sci e che mi sentivo sempre meglio ed è questo che mi sono tenuta a mente. Sono in grado di andare molto forte in questa settimana, l’altitudine mi si addice e oggi avevo voglia di fare bene in una sprint, soprattutto perché non ci ero ancora riuscita dall’inizio della stagione”.

Per Jeanmonnot si tratta della vittoria numero 9 in Coppa del Mondo, all’interno di un palmarès che inizia a raggiungere cifre importanti: “Se comincio ad avere un bel palmarès? Si, ma dall’altra parte penso che non è quello a cui punto. Spero di avere più regolarità nella seconda parte di stagione, fare dei bei Mondiali, essere capace di fare delle belle gare sotto pressione e poi potremo parlare di una bella carriera (sorride, ndr)“.

Per quanto riguarda la classifica generale, la francese – che ora si trova a 117 lunghezze dalla leader Franziska Preuss – ammette di sentirsi in lotta, ma sottolinea di dover fare ancora qualche step a livello mentale: “Se penso alla classifica generale? Si un pochino, ma in maniera molto prudente perché mancano ancora talmente tante gare. Mi dico che lei non concede niente e che se voglio crescere sportivamente devo imparare a fare delle mie gare più brutte delle gare nella media. Come lei è riuscita a fare la settimana scorsa, quando sbaglia un colpo è quella la sua brutta gara. E’ qualcosa che io non riesco ancora a fare. Se faccio una brutta gara, mi costa due o tre errori al poligono ed è troppo. Quindi se non ci riuscirò in questa stagione, spero che l’obiettivo che avrò raggiunto sarà quello di essere riuscita a imparare a battermi contro la migliore biatleta del mondo”.

Tornando indietro, Jeanmonnot si sofferma sulle difficoltà avute a Le Grand Bornand, dove non era riuscita a gestire al meglio le pressioni e le aspettative: “Le Grand Bornand è stata particolare, perché è più una questione legata al fatto di dover mostrare, davanti a tutta la gente, che ero capace di vincere e che dovevo salire sul podio. Ma il “dovere” non funziona. Bisogna entrare nell’ambito della psicologia ed è questo che sto imparando, che la mia dimensione mentale è ben diversa da quella dell’anno scorso, quando facevo quello che potevo e se andava bene, tanto meglio, mentre se andava male non era grave. Ora invece so di avere le capacità per giocarmi la generale. La sfida sportiva ho provato di essere in grado di superarla, mentre la sfida mentale è al 100% nuova e la sto imparando”.

In conclusione, spazio a qualche considerazione sul nuovo stadio di Anterselva, che sembra piacere a Jeanmonnot: “Se cambia qualcosa al poligono rispetto a prima? Ho sparato due volte qui, quindi non posso dirlo – sorride Jeanmonnot -. Per quanto riguarda invece il nuovo arrivo, mi è piaciuto. Mi piace la discesa e mi piace che si possa attaccare nella salita. L’arrivo così credo sia più interessante per il pubblico e lo preferisco in questo modo”.

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