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Biathlon , Sci di fondo

Giornata Internazionale del Volontariato: il mondo delle discipline nordiche celebra il “motore invisibile” degli eventi invernali

Photo Credits: Newspower

Il motore invisibile, la vera forza nascosta delle manifestazioni. Nella Giornata Internazionale del Volontariato, che cade tutti gli anni il 5 dicembre,  anche il mondo degli sport invernali celebra la passione e la dedizione dei tantissimi volontari che ogni anno mettono anima, cuore e soprattutto tanto prezioso tempo a disposizione delle numerose competizioni, feste e manifestazioni in programma. A partire dalle Coppe del Mondo, fino ad arrivare agli eventi locali, nel mondo degli sport nordici ben poco potrebbe svolgersi secondo i piani se alle spalle non ci fosse il tanto elogiato lavoro “dietro le quinte”, mai abbastanza celebrato.

In Italia, come in tutte le nazioni, l’impegno dei volontari rappresenta uno degli asset fondamentali per l’organizzazione di un qualsiasi evento. Ognuno a dare un indispensabile contributo a suo modo, che sia con un ruolo operativo attivo, oppure attraverso la trasmissione di idee e conoscenze: allestimento dei tracciati, organizzazione operativa dei servizi dedicati agli atleti, montaggio e smontaggio delle strutture, preparazione e somministrazione di cibi e bevande, pulizie, gestione della neve e chi più ne ha più ne metta.

Ma alla base di tutto ciò, oltre a una dedizione non indifferente, c’è anche un importante base di competenze. Lo ribadiva ai microfoni di Fondo Italia proprio qualche settimana fa Cristina Bellante, segretaria generale di Nordic Ski Val di Fiemme, che definiva i volontari fiemmesi “volontari professionisti”. E in effetti quella del volontario è una figura che, vista la specificità dei compiti che gli sono affidati soprattutto nel mondo degli sport invernali, richiede perizia e indubbie abilità pratiche.

A dimostrare il valore dei volontari italiani è senza dubbio la recente attribuzione ai comitati di Val di Fiemme e Anterselva del Testimone del Volontariato 2024, premio conferito proprio qualche giorno fa a Roma alle due realtà del Trentino Alto Adige. Chiaramente si tratta solo di un esempio di una competenza diffusa, estendibile anche a moltissimi altri centri distribuiti su tutto il territorio italiano, dai luoghi più a nord, fino alla punta più estrema dello Stivale. Una competenza di cui tutti gli organizzatori di eventi sono ben consapevoli, tanto che nelle ultime ore non sono di certo mancate la parole di stima per i volontari, trasmesse tramite i propri canali social da molti attori del mondo del nordico. Dalle già citate Val di Fiemme e Anterselva, alla Val Martello e Dobbiaco, per citarne solo alcuni dei più impegnati nell’organizzazione di grandi eventi tra sci nordico e biathlon.

Ricordando che il contributo dei volontari risulterà indispensabile – forse in maniera addirittura maggiore – quando nel 2026 in Italia approderanno le Olimpiadi Invernali. E’ infatti vero che, nell’avvicinamento al grande evento a cinque cerchi, non può passare inosservato lo sforzo del team di Milano-Cortina 2026 nel proporre e promuovere il Volunteers Programme (al quale è già possibile iscriversi). Saranno circa 18 mila le persone coinvolte, in un lavoro di squadra che fornirà all’imperdibile appuntamento una spinta decisiva. “I volontari rappresentano da sempre l’elemento distintivo di ogni edizione dei. Saranno loro, con la loro passione e il loro entusiasmo, a trasmettere lo Spirito Italiano accogliendo persone da tutto il mondo e favorendo la miglior esperienza possibile ai grandi protagonisti delle discipline invernali”, parola di Giovanni Malagò, presidente del CONI, ai canali ufficiali dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina. Giochi degli sportivi, ma, senza dubbio, anche Giochi dei volontari.

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