Prima di questa tappa finlandese di Kontiolahti, Ella Halvarsson aveva raccolto 8 punti in totale in carriera nel circuito della Coppa del Mondo di biathlon, due stagioni fa. Lo scorso anno la svedese ha gareggiato sempre solo in IBU Cup, cogliendo un terzo posto nella pursuit di Idre Fjaell e chiudendo decima nella classifica generale finale.
In quattro giorni a Kontiolahti, la 25enne di Borlänge ha cambiato completamente il suo status di atleta andando a vincere insieme a Sebastian Samuelsson la staffetta single mixed di sabato e soprattutto salendo clamorosamente sul podio nella short individual di ieri, dietro solo alla francese Lou Jeanmonnot. Il quarto tempo ottenuto sugli sci rende l’idea di quanto Halvarsson sia andata veramente forte nella giornata di ieri e di come l’errore nella prima serie in piedi le abbia tolto la possibilità di festeggiare la sua prima vittoria individuale.
Al termine della gara la svedese si è lasciata andare all’emozione ai microfoni della testata Sportbladet: “Al traguardo prima ho pianto, poi ho riso e alla fine non ho capito più nulla. Ho vissuto momenti bellissimi” – e ha aggiunto – “E’ stato come vivere un sogno. Al momento di salire sul podio della Coppa del Mondo non potevo assolutamente crederci”.
Alla vigilia di questa stagione Halvarsson era fiduciosa sulla sua condizione di forma e non ne aveva fatto mistero: “Avevo detto che volevo fare bene in Coppa del Mondo, ma non avevo fissato dei target specifici. Quest’estate mi sono sentita forte negli allenamenti, ma non si può mai sapere se le sensazioni che hai poi saranno le stesse sugli sci. Non avrei mai e poi mai immaginato un inizio di stagione cosi. È una grande iniezione di fiducia vedere i risultati del tanto lavoro fatto”.
Una conclusione sulla sua famiglia, che da casa ha gioito per il suo podio: “Mia sorella mi ha scritto che mio padre dopo la gara, a casa si è messo a piangere. L’ho chiamato e non riusciva a trattenere le lacrime neanche al telefono, sono felice di averli resi orgogliosi di me”.
La Svezia, già una nazionale molto competitiva con le sorelle Oeberg e molte altre, sembra aver trovato una nuova atleta sia per il presente che per il futuro.