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Biathlon – Il tecnico Fabio Cianciana: “Sono contento per la ripresa della squadra, Giacomel è riuscito a portare quello che fa in allenamento tutti i giorni”

Credits Fondo Italia

Non poteva ricevere regalo migliore Fabio Cianciana, allenatore di tiro della Nazionale italiana maschile nonché di Dorothea Wierer, quest’oggi dai suoi atleti: con la vittoria di Tommaso Giacomel e la lotta in testa alla gara per l’altoatesina, chiusa ai piedi del podio, il tecnico azzurro può chiudere il weekend festeggiando il proprio compleanno nel migliore dei modi.

“Sì come negli altri anni sono arrivati podi. Sono contento, non tanto per il mio compleanno ma per la ripresa della squadra che era importantissima”

L’allenatore azzurro, alla guida della nazionale A dall’inizio di questo quadriennio olimpico che conduce verso le Olimpiadi di casa, commenta a Fondo Italia, intervistato dall’inviato a Ruhpolding Giorgio Capodaglio, la gara di Tommaso Giacomel, che gli ha permesso di ottenere la prima vittoria in carriera nel massimo circuito.

“Per quanto riguarda la gara di Tommaso possiamo dire che ha fatto oggi quello che fa tutti i santi giorni in allenamento e non riusciva a metterlo in gara e questo è un dettaglio importante perché a livello tecnico non c’era niente che non andava ma non riusciva a portare in gare la fluidità di lavoro e la mentalità e la serenità che probabilmente è mancata un po’ a tutti. Quindi dobbiamo essere contenti, non dobbiamo volare ma rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare che stiamo facendo da sempre”

Non era facile, per via critiche delle critiche ricevute via social non tanto dagli addetti ai lavori quando dagli appassionati, mettere in campo una prestazione simile e poteva esserci il timore che il 24enne delle Fiamme Gialle non reggesse questo il peso di un’intera squadra sulle sue spalle e la pressione messa da tifosi molto esigenti: “Sinceramente fa parte del gioco perché il tifoso è una persona che giustamente pretende la vittoria ogni giorno ma non corriamo da soli, ma con delle nazioni fortissime e una tradizione più importante della nostra. Non mi spaventa tutto questo perché anche io da tifoso di calcio sono allenatore quando sono sul divano, poi però bisogna gestire le persone, spronarle e motivarle, bisogna aiutarle nei momenti difficili. Fare l’allenatore in sé non è dare tacche o preparare gli sci, o insegnare la tecnica per sciare. Si tratta di un lavoro di complicità, fiducia e stima reciproci oltre che di stimoli.”

Un bel ricordo del percorso del tecnico ma anche dell’allenatore lo ha offerto sui social un altro tecnico azzurro, Mirco Romanin, che ha fatto gli auguri al collega e i complimenti a Giacomel pubblicando una foto di loro tre alla fine di una gara nelle serie cadette.

“Eravamo a Orsblie, credo, forse il primo podio di Tommaso, sono passati sette anni quindi sicuramente lui è un atleta con tanto talento, oggi ha dimostrato il suo valore e sono convinto che questa vittoria possa cambiare le sue sorti ma anche il clima generale in squadra. Anche con Dorothea oggi abbiamo visto una gara all’attacco, peccato quell’errore ma io non chiedo di più. Quando facciamo un buon biathlon possiamo arrivare anche decimi, l’importante è non buttare via le gare come è successo nelle cinque settimane precedenti”

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