Si chiude con la 20km in classico con partenza in linea il weekend francese di Coppa del Mondo a Les Rousses. Anche se un po’ sottotono per via dell’assenza di alcuni big e addirittura, per quanto riguarda l’Italia, l’intera squadra, non sono mancati momenti interessanti e spunti di riflessione, a partire dai ritorni nelle competizioni femminili di Frida Karlsson e Kristine Stavaas Skistad, tornata alla vittoria sulle svedesi, oltre ai successi di Edvin Anger nella sprint e Iver Tildheim Andersen nella 10km, che può tornare a sperare in un posto ai Mondiali.
Vediamo dunque cosa ci si può aspettare dalla gara di domani. Le donne apriranno la giornata alle 11.20: con l’assenza di Jessie Diggins, che ieri sera sui suoi social ha annunciato che per il momento eviterà le distance in classico fintanto che la situazione del suo piede non migliorerà, ci sarà spazio per diverse atlete. Victoria Carl, che ha dimostrato di gradire il tracciato francese, ad esempio, ma anche Astrid Oeyre Slind la cui condizione però è ancora in bilico dopo i malanni post Tour de Ski. Poi ci sono le deluse della 10km: Teresa Stadlober, che però potrebbe soffrire il finale della pista, ma soprattutto le svedesi Ebba Andersson e Frida Karlsson, quest’ultima alla prima gara in classico dopo l’infortunio pre-stagionale. E poi c’è la finlandese Kerttu Niskanen, che ha già trovato il podio in stagione su questa distanza e nella stessa tecnica, anche se si trattava di una gara individuale in quel di Davos.
Per quanto riguarda la gara maschile, al via alle 15.45. L’eroe del Cermis Simen Hegstad Krueger, Paal Golberg ed Erik Valnes sono gli indiziati principali di giornata, ma nessuno dei norvegesi è da sottovalutare in una gara con partenza in linea. Lo svedese Anger, ha dimostrato al Tour de Ski di potersela cavare anche in gare distance, quindi è sicuramente uno degli atleti da tenere d’occhio, ma anche William Poromaa potrà giocarsi le sue chance. Se in casa Francia, tutte le aspettative sono su Hugo Lapalus, il “sud” dell’Europa si affida anche a Mika Vermeulen e Friedrich Moch. Così come non è da sottovalutare il britannico Andrew Musgrave.
