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Biathlon – Il dt Klaus Höllrigl dopo la staffetta maschile: “Come staff tecnico ci prendiamo le nostre responsabilità. Oggi abbiamo sbagliato”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

“Noi dello staff tecnico ci prendiamo tutta la responsabilità di quanto accaduto oggi”. Ci mette la faccia Klaus Höllrigl al termine della débâcle azzurra nella staffetta maschile di Ruhpolding, chiusa a 18° posto con distacco di 4’39”2 dalla Francia vincitrice.

Il quartetto composto da Elia Zeni, Lukas Hofer, Didier Bionaz e Tommaso Giacomel, si è trovato subito a inseguire, dal momento che già al lancio Zeni è andato in difficoltà nella prima serie, girando immediatamente. Da lì è iniziata una gara da dimenticare, con Lukas Hofer apparso ancora in difficoltà sugli sci dopo la malattia avuta a Oberhof e Didier Bionaz che si è trovato a girare in piedi. L’Italia è riuscita a limitare i danni grazie a un bravissimo Giacomel, che in ultima frazione ci ha messo il cuore, andando a tutta ed evitando il doppiaggio.

In una giornata difficile, il direttore tecnico azzurro Klaus Höllrigl decide di presentarsi subito in mixed zone anziché aspettare l’ultima gara del weekend come da abitudine: «È stata emotivamente una giornata difficile – racconta a Fondo Italia – perché ci tenevamo a fare bene oggi. Alla fine non siamo riusciti minimamente a fare quello che volevamo, nemmeno ci siamo avvicinati al nostro livello. Se ho temuto il doppiaggio? No, sapevo che Tommy avrebbe fatto una bella frazione, non avevo quindi paura di chiudere addirittura la gara anticipatamente. Ha fatto però male trovarci in certe posizioni».

Proprio a Zeni, che ha girato nella prima serie a terra, Höllrigl vuole togliere ogni responsabilità per il risultato odierno: «Noi dello staff tecnico abbiamo commesso un errore – ha ammesso il dt azzurro – perché quello di Ruhpolding è un poligono simile a Lenzerheide, relativamente facile, dove si spara veloce. Abbiamo provato delle cose, commettendo l’errore di mettere in prima frazione un atleta che a terra non ha un tiro veloce. Purtroppo quando è così, il rischio è che gli altri sparano più velocemente, tu fai il primo colpo quando loro sono già al quarto, di conseguenza si crea una pressione che può portare all’errore. Non è colpa del ragazzo, ma nostra che lo abbiamo messo in questa condizione, per fare una prova in vista di Lenzerheide. Elia aveva un buon passo sugli sci e aveva trovato fiducia al tiro, ma qui per la prima frazione serviva anche una certa velocità d’esecuzione al tiro, altrimenti vai in difficoltà e ciò provoca errori».

Quando gli chiediamo un messaggio da mandare ai tifosi italiani molto delusi dopo la staffetta odierna, Höllrigl ha le idee chiare: «Chiedo un po’ di pazienza. Siamo gli stessi degli ultimi due anni, nei quali penso che abbiamo lavorato bene perché come Italia ci siamo tolti soddisfazioni. Lo staff è sempre questo, così come gli atleti. Sono ancora convinto che abbiamo lavorato bene. È un periodo negativo, ma sono certo che ci rifaremo. Chiedo ai tifosi di sostenerci e continuare a credere in noi, anche in momenti come questi. Restiamo uniti e compatti per uscirne».

Höllrigl ribadisce il messaggio inviato già in precedenza alla squadra: «Agli atleti continuo sempre a sottolineare il loro valore, cosa sanno fare, perché lo vediamo ogni giorno in allenamento. Non è un momento facile, ma non bisogna perdere la testa. Continuiamo a lavorare a testa bassa per cambiare questa tendenza. Come ho già detto in Francia, perdere la testa non aiuta, perché l’unica via d’uscita è il lavoro. Dobbiamo credere in noi».

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