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Biathlon – Giacomel dopo la staffetta: “Ho sofferto nel vedere i miei amici sbagliare. Certi commenti social fanno male, ci vorrebbe più umanità”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

“Dobbiamo sicuramente voltare pagina e mostrare quanto valiamo, ma mi piacerebbe ci fosse una maggiore sensibilità verso gli atleti che vivono una giornata negativa, perché oggi sui social sto leggendo dei commenti che fanno male”. Al termine della staffetta maschile, nella quale ha messo in pista tutto quello che aveva per evitare all’Italia lo smacco di un doppiaggio, Tommaso Giacomel si è schierato con i suoi compagni di squadra, che come ha sempre detto, sono per lui amici.

Il trentino delle Fiamme Gialle è stato protagonista di un’ottima frazione, nella quale è andato a tutta nei primi due giri, sparando anche in maniera perfetta. Una prestazione fatta dopo un pre gara non semplice, nel quale ha visto Zeni prima e poi Bionaz sbagliare e la squadra crollare in classifica.

«Ho vissuto davvero tanto male il pre gara – ha raccontato a Fondo Italiaperché vedere i miei amici Dido ed Elia, e sottolineo la parola amici perché per me non sono compagni di squadra o atleti, commettere quegli errori, è stato davvero tanto doloroso. Loro non valgono questo ed oggi la cosa più sbagliata che si possa fare è metterli sulla croce».

Giacomel ha quindi parlato della propria gara, affrontata con l’obiettivo di partire subito forte e non sbagliare a terra per evitare lo smacco del doppiaggio: «Nel corso del primo giro, sulla salita ho chiesto ad Andrea (Zattoni, ndr) quanto fosse dietro di me Jacquelin. Ho saputo che era a 1’30”, quindi non avevo grande margine di errore al poligono. È andata bene a terra, poi da lì la gara è stata anche semplice sotto quel punto di vista, perché dovevo solo arrivare senza più la preoccupazione del doppiaggio. Non credo sia stata la mia miglior prestazione, perché feci meglio nella staffetta a Kontiolahti, quando vinsi la mia frazione. Certo, forse se fossi andato al limite nel secondo e soprattutto nel terzo giro, avrei vinto la frazione anche qui, ma poco importa. Ho fatto un bel lavoro al poligono e non ho perso la carica emotiva, anche se la situazione di gara era veramente disastrosa. A livello personale, la gara di oggi è importante anche in vista di domenica, avevo un obiettivo e l’ho ottenuto».

L’azzurro è però amareggiato, ferito da ciò che ha letto sui social da parte di alcuni tifosi, ma forse è anche scorretto chiamarli così, che hanno pesantemente attaccato Zeni e Bionaz per gli errori commessi. Lo stesso Giacomel ha letto spesso insulti più che critiche anche nei suoi confronti: «Noi dobbiamo sicuramente voltare pagina in vista delle prossime gare – ha ammesso l’azzurro – perché in questo periodo non abbiamo mostrato quello che è il nostro valore. Sinceramente, però, oggi sto male anche per quello che ho letto nei confronti della squadra, dei miei amici. Sui social vengono scritte delle cose che dimostrano quanto forse manchi ancora cultura sportiva, anzi direi proprio umanità. Una persona in difficoltà va aiutata anziché affossata, non solo nello sport».

Giacomel prosegue il suo ragionamento: «C’è veramente poca sensibilità nei confronti degli atleti che vivono una giornata negativa. Di questo mi dispiace tanto, perché quando le cose vanno bene salgono tutti sul carro, ma appena qualcosa va male lo mollano tutti e non ti sostengono proprio quando ne hai più bisogno. Io sul carro per i miei amici ci sarò sempre e non li abbandonerò mai. Vorrei solo ci fosse più umanità, siamo delle persone, non delle macchine».

Parole che andrebbero lette con attenzione, in un periodo storico nel quale si è persa completamente l’empatia nei confronti dell’altra persona, non soltanto nello sport.

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