Nei giorni scorsi il tecnico della nazionale norvegese di biathlon Siegfried Mazet si era espresso cosi sul suo profilo instagram sulle dichiarazioni di Donald Trump sull’annessione del Canada e sulle azioni militari contro Panama e Groenlandia: “Gli Stati Uniti saranno la prossima nazione a essere esclusa dallo sport internazionale?”. Un chiaro riferimento all’attuale ban imposto dalle varie Federazioni agli atleti russi e bielorussi, vista la guerra in corso dal 2022 in Ucraina.
Prendendo spunto dal post dell’allenatore francese, la testata norvegese NRK è tornata sull’argomento e a Oberhof ha chiesto un’opinione allo svedese Sebastian Samuelsson (che è presidente del comitato atleti della federazione Internazionale di biathlon) sulla possibilità di un reintegro dei russi alle competizioni internazionali. La sua risposta è stata tutt’altro che diplomatica: “Ad essere sincero, mi infastidisce che la questione venga sollevata. Non è affatto un argomento di cui dovremmo parlare. C’è una guerra in Ucraina e gli sciatori russi non torneranno qui a gareggiare, non si dovrebbe nemmeno riaprire il discorso”.
Il sito russo Championat ha poi ripreso le dichiarazioni di Samuelsson censurando la parola guerra e modificandola in “operazione speciale”. Su questo fatto il biathleta svedese ha affermato alla testata Sportbladet: “Durante la guerra ho ricevuto interviste dai media russi e sono molto attenti a non usare la parola “guerra”. Ad ogni modo sarebbe paradossale che li reintegrassero vista la situazione in Ucraina”.
