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Biathlon , Interviste

Biathlon – Alla scoperta del tracciato di Ruhpolding. Christian Favre: “Poligono apparentemente facile, ma merita rispetto”

“Tracciato e poligono sembrano facili, ma meritano grande rispetto”. Christian Favre mette così in guardia gli atleti alla vigilia della tappa di Ruhpolding, che inizierà oggi pomeriggio con l’individuale maschile (via alle 14.10). Lo skiman azzurro, tornato in Italia da alcuni anni dopo aver seguito a lungo Martin Fourcade nella nazionale francese, ha parlato a Fondo Italia della pista della Chiemgau Arena.

«Si divide principalmente in due parti – ha esordito il tecnico valdostano dall’interno del truck azzurro – quella bassa è apparentemente facile e piatta, mentre in quella alta vi sono due salite complicate. La neve al momento è veloce e compatta, ma vediamo l’evolversi della situazione, perché domani (oggi, ndr) potrebbe nevicare. Quindi vediamo se e quanta ne arriva, ma anche quando».

Tornando alle caratteristiche del tracciato, Favre ha aggiunto: «Pista dove non si fa tanto la differenza? Non penso, qui gli atleti forti han sempre fatto la differenza, come accade in tutte le piste. La parte  bassa è facile, ma arrivare in cima non è semplice, quelle due salite sono dure. Poi ad alto livello bisogna saper fare la differenza su tutti percorsi. Vero, qui la neve è più rapida, ma se già dovesse arrivare una nevicata, la pista sarebbe più lenta. In ogni caso, anche nella parte bassa sarà importante restare attivi, perché se ci si addormenta si possono perdere diversi secondi. Ad alto livello, non bisogna mai pensare a quanto sia difficile o facile un tracciato, ma restare sempre concentrati al cento per cento, perché la differenza si fa sempre».

Ruhpolding ha come caratteristica anche un poligono considerato facile. Favre mette in guardia: «L’arrivo al poligono è in discesa, quindi si può recuperare e per questo si dice che sia facile, oltre che per l’abituale assenza di vento. Ovviamente, però, bisogna averne rispetto. Alla fine l’errore costa caro ed è importante non prendere il poligono sottogamba, altrimenti si rischia di sbagliare in una gara dove ci sono meno errori rispetto al solito».

Insomma un tracciato ben diverso da Oberhof. «Va detto però che quest’anno Oberhof è stata più clemente rispetto al passato. A parte la sprint femminile con pioggia e vento, abbiamo avuto un clima migliore rispetto agli anni passati, dove spesso abbiamo trovato acqua tutto il weekend. Già nella sprint maschile le condizioni della neve erano più veloci, anche se il vento veniva sempre a folate e bisognava anche essere fortunati. Da questo punto di vista Ruhpolding è un contesto di gara ben diverso».

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