Domani hanno inizio a Gaasbu i Campionati nazionali norvegesi di sci di fondo, con una 10km in classico. Giovedi ci sarà invece la sprint a tecnica che vedrà il rientro alle gare a distanza di un mese di Kristine Stavås Skistad. La scandinava che l’8 di febbraio compirà 26 anni, ha partecipato ad una sola gara in questa stagione, la sprint di Lillehammer del 7 dicembre, chiusa al 30simo posto dopo l’eliminazione nelle batterie.
Un intervento chirurgico all’addome l’aveva costretta ai box nel mese di novembre e il risultato ottenuto nella sprint di casa ha portato la fondista norvegese a saltare la tappa di Davos e il Tour de Ski, privilegiando una preparazione a casa, in vista dei Campionati nazionali di questa settimana, dove dovrà dimostrare di essere di nuovo l’atleta che l’anno scorso è stata in grado di vincere cinque sprint di Coppa del Mondo. Fare bene giovedì aprirebbe per lei la strada per una convocazione al Mondiale di Trondheim di fine febbraio, vero obiettivo stagionale di tutti gli atleti norvegesi.
Skistad però, oltre ai risultati in pista, dovrà dimostrare di essere cresciuta anche sotto l’aspetto dell’atteggiamento, visto che, proprio a Lillehammer, delusa dal risultato ottenuto, si era rinchiusa per mezz’ora in una stanza della struttura adiacente all’arrivo con il suo allenatore Lage Sofielund, salvo poi andarsene, senza lasciare nessuna dichiarazione ai media che attendevano un suo commento alla gara.
Un monito in tal senso le è arrivato direttamente dal Team Manager della squadra nazionale norvegese Ulf Morten Aune, che alla testata VG ha dichiarato: “Ovviamente non è stato un buon comportamento quello di Lillehammer. Ma è stato affrontato con lei in seguito. Non succederà più, siamo d’accordo che non è il modo di fare”– e ha aggiunto – “Perché se fai parte della squadra devi comportarti come fanno tutti gli altri, fermandoti a parlare con i giornalisti dopo la gara. Se si è delusi e si fanno cose che non sono giuste, questo a me non va bene. Deve imparare sotto questo aspetto e migliorare nello spirito di gruppo”.
L’allenatore di Skistad, Lage Sofielund, ha cercato di giustificare in parte la sua atleta, pur ammettendo l’errore, viste le circostanze: “Era delusa e non era interessata a parlare con i media dopo, voleva solo uscire dallo stadio, parlare con me e andarsene. Sono d’accordo sul fatto che si fa parte di una squadra si dovrebbero seguire dei comportamenti diversi. La direzione della nazionale ha tutto il diritto di esigere che gli atleti e gli allenatori si presentino nella buona e nella cattiva sorte dai media, perché sono loro che ci danno la visibilità e va rispettato il loro lavoro”.
