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Biathlon – La provocazione di Mazet: “Dopo la Russia, i prossimi ad essere banditi saranno gli Stati Uniti?”

Photo Credits: Dmytro Yevenko

Fin dall’inizio del conflitto russo-ucraino, il mondo sportivo norvegese ha sempre mostrato il proprio supporto alla nazione ucraina, ribadendo a più riprese la ferma convinzione che il ban degli atleti russi fosse una misura necessaria per il rispetto della popolazione invasa e arginare eventuale propaganda russa in ambito internazionale attraverso i risultati sportivi.

In questi giorni, tuttavia, una figura centrale nella squadra di Coppa del Mondo di biathlon norvegese, il francese Siegfried Mazet, attraverso i propri social ha sollevato, con una story provocatoria, una questione certamente interessante e che apre al dibattito. Come riporta il quotidiano norvegese VG, prendendo spunto infatti dalle dichiarazioni del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, in merito ad una eventuale invasione di Canada e Groenlandia per unirle agli Stati Uniti, il tecnico si è chiesto se le stesse restrizioni verrebbero applicate agli atleti americani. “Dopo Russia e Bielorussia, i prossimi ad essere banditi dagli sport internazionali saranno gli Stati Uniti?”

VG ha contattato Mazet venerdì sera. “Mi fa piacere che mi interpellate” ha commentato “di solito ricevo molte reazioni ai post su Instagram. Questa volta non ho riscontrato nulla. È come se nessuno osasse criticare gli Stati Uniti”

Quando gli viene chiesto esplicitamente se pensa che gli Stati Uniti dovrebbero essere banditi dallo sport internazionale se dovesse succedere qualcosa, risponde affermativamente. “Se mettono piede in Groenlandia, ovviamente. Non ci può essere una regola separata per gli Stati Uniti e un’altra per la Russia. Deve essere la stessa, indipendentemente dal fatto che gli Stati Uniti facciano parte della NATO.” Secondo Mazet, le restrizioni non sono contro “gli atleti russi” bensì “contro Putin e le sue politiche. Così come potrebbero essere contro Trump e le sue politiche”.

Come si può immaginare, questa storia è stata ripresa largamente dai media russi, che vedono nel commento del francese un segnale di apertura. L’ex campione olimpico di biathlon dell’Unione Sovietica, Dmitry Vasilyev, ha commentato la questione a Vjo Pro Sport: “Mazet ha sollevato una questione molto logica. Ma prima la squadra nazionale israeliana deve essere bandita dalle competizioni internazionali, e poi ci si può occupare degli Stati Uniti.”

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