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Sci di fondo

Sci di fondo – “I mesi peggiori di tutta la mia vita”: Ida Dahl si apre sulla sindrome da fatica cronica

Photo Credits: Newspower

Circa un anno fa, la fondista svedese Ida Dahl era tra le regine indiscusse delle granfondo, dominando nel circuito Ski Classics come atleta del Team Engcon e allenandosi con grande energia. Oggi, invece, sparita dai radar delle competizioni, il massimo dell’attività sportiva che può concedersi sono passeggiate leggere e neanche su base quotidiana.

L’inizio di quello che per Dahl è un vero e proprio incubo, risale ormai ad un anno fa: la stagione 23/24 delle lunghe distanze era partita al meglio per la vincitrice uscente della classifica generale nel Pro Tour 2022/23, sempre sul podio dall’apertura di Bad Gastein con una vittoria nella Venosta ITT. Un mese dopo, a gennaio, ha trionfato di nuovo in una gare nel Bel Paese, la 3 Zinnen Ski-Marathon. Poi il baratro: la settimana successiva, nella gara successiva, in Engadina, era a dodici minuti dal leader: da allora, ammalata, la vita di atleta non è stata più la stessa. L’ultima gara, per lei, è stata la Janteloppet di Petter Northug ad aprile; da allora, più nulla. Un’assenza pesante per una delle grandi protagoniste della disciplina, che ha attirato l’attenzione dei media scandinavi: la trasmissione dell’emittente pubblica svedese SVT, Vinterstudio, proprio in occasione della gara della Val Pusteria, l’ha intervistata per provare a spiegare cosa le sta accadendo.

“In pratica si tratta di una sindrome da fatica cronica. Ho sbattuto contro il proverbiale muro” racconta la 28enne “La vita è molto diversa da quella di un tempo e molto più faticosa. È un processo lungo e difficile quello che sto affrontando e che mi si prospetta davanti”

Al momento, non c’è molto che possa fare se non evitare “consapevolmente situazioni che provocano stress”; invece di allenarsi duramente e di gareggiare, ora la vita quotidiana dell’atleta è fatta di sonno, riposo e camminate senza sforzo. “Sono finita in una situazione in cui mi sono spinta troppo in là, per troppo tempo, nello sport, nello studio e in tutto il resto”. Mentre gareggiava nell’élite mondiale, Dahl ha infatti continuato i suoi studi di Ingegneria a tempo pieno: una combinazione che senza ombra di dubbio richiede moltissime energie fisiche e mentali e, alla fine, ha inevitabilmente presentato il conto. E come si può immaginare, dopo un periodo di forte stress, la sindrome l’ha colpita ancora più forte che in passato.

Anche se inizialmente Dahl aveva scelto di non parlare di quanto le stesse accadendo mentre era lontana dallo sport le numerose domande sulla sua assenza dalle competizione l’hanno condotta ad aprirsi e a condividere le difficoltà che affronta ogni giorni, nella speranza di poter aiutare chi è nella sua stessa situazione a non sentirsi solo. “È molto faticoso e gli ultimi otto o nove mesi sono stati i peggiori in assoluto che abbia mai vissuto in vita mia. Si tratta di accettare la situazione e di lavorare sodo mentalmente su come affrontare i pensieri e i sentimenti che si presentano” conclude “È estenuante e difficile da descrivere a chi non l’ha vissuto in prima persona”

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