Uno, due, tre. La Francia mette a segno una memorabile tripletta prendendosi tutti e tre i gradini della sprint di Coppa del Mondo a Oberhof, con Quentin Fillon-Maillet, Fabien Claude ed Emilien Jacquelin, oltre a centrare altre due top 10 con Emilien Claude (8°) ed Eric Perrot (10°). Chi gioisce per l’eccezionale risultato è sicuramente Simon Fourcade, tecnico della squadra maschile in carica dall’estate 2023, tra gli artefici dell’esponenziale crescita del gruppo transalpino. Intervistato da Giorgio Capodaglio, inviato di Fondo Italia a Oberhof, Fourcade racconta la gioia del traguardo raggiunto, svelando alcune delle dinamiche interne che hanno portato a questo exploit.
Senza dubbio riuscire ad affermarsi con un intero terzetto di atleti è una grande conquista, considerando che si tratta solo della terza volta nella storia che la Francia riesce in quest’impresa. Ci era riuscito, guarda caso, proprio il fratello di Simon Fourcade – Martin Fourcade – in due occasioni, siglando la tripletta in un’individuale a Östersund (con Desthieux e Fillon-Maillet) e in una pursuit a Kontiolahti (con Fillon-Maillet e Jacquelin), in entrambi i casi nella stagione 2019/20. Questa volta, c’è anche la firma di Simon Fourcade: “C’è molto orgoglio oggi, riuscire a centrare questo podio nella sprint, che per me nel biathlon è la gara più dura. A Oberhof, nella prima gara del 2025. Se guardiamo ai risultati degli ultimi anni non era andata bene per la squadra francese qui. Riuscire a fare questo nella prima gara, a Oberhof, nella sprint è un grande, grande orgoglio per me, ma anche per tutta la squadra. Per tutto il lavoro che fanno, fin dall’inizio della settimana fanno molta fatica. Ogni giorno lavorano per avere buoni sci e buoni prodotti, perché come vedete le condizioni sono molto variabili questa settimana. C’è molta soddisfazione e spero che queste emozioni ci aiuteranno a continuare nello stesso modo per il resto della stagione”.
Proseguendo, l’allenatore francese svela a Fondo Italia le sfide del lavoro quotidiano con la squadra, dopo il suo arrivo circa un anno e mezzo fa: “Subito c’è stato molto lavoro e molte discussioni, perché ero un atleta insieme a loro non molto tempo fa e molti degli atleti che sono qui sono miei amici. Avevamo bisogno di trovare il giusto equilibrio tra l’amico e l’allenatore, quindi questo ci ha portati a molte discussioni. Ci mancava un po’ di convinzione, quindi abbiamo lavorato molto con Jean-Pierre (Amat, ndr) per restituirci molta fiducia. Avevamo forse bisogno di un po’ di tempo, perché l’anno scorso non era stato perfetto, ma avevamo raccolto alcune ottime cose, specialmente a fine stagione. Dopo gli ottimi risultati che abbiamo raccolto a marzo siamo riusciti a costruire qualcosa di nuovo, con più fiducia e motivazione per arrivare quest’anno con una condizione migliore. In Francia c’è una massima che dice: ‘Roma non è stata fatta in un solo giorno’. Quindi penso che un anno fosse troppo poco per sperare in risultati migliori, ma ora siamo sulla strada giusta e spero che continueremo ad esserlo”.