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Biathlon – “Tappetini scivolosi”: Strømsheim punta il dito dopo le difficoltà della Norvegia nella sprint di Oberhof

foto credits: Yevenko/IBU

E’ un esito memorabile quello che emerge dalla sprint di Coppa del Mondo andata in scena oggi a Oberhof. E non solo per la storica tripletta francese firmata da Quentin Fillon-Maillet, Fabien Claude ed Emilien Jacquelin, ma anche per una Norvegia insolitamente lontana dai migliori con gran parte del contingente in gara. Martin Uldal 5°, Sturla Holm Lægreid 6°, Vebjørn Sørum 11°, Johannes Thingnes Bø 13°, Tarjei Bø 16° ed Endre Strømsheim 22°: risultati che se raggiunti da una qualsiasi altra nazione farebbero gridare al capolavoro, ma che se arrivano dalla stessa Norvegia che lo scorso anno chiuse la classifica generale con 6 atleti nei primi 7, non possono non tradursi in un piccolo flop. Un passo falso, insomma.

Appassionati e gli addetti ai lavori si spendono dunque nel trovare una giustificazione a questa situazione, che – a detta di alcuni atleti – sarebbe il risultato di motivazioni più concrete di una semplice giornata “no”. A prendersi la copertina sono le parole di Endre Strømsheim, che ai microfoni di NRK spiega come le prestazioni non eccellenti del gruppo norvegese al poligono siano state influenzate anche dalle condizioni non eccellenti dei tappetini siti sulle piazzole di tiro che, a detta dell’atleta, risultavano scivolosi e ghiacciati. “Faccio un buon inizio e sento di essere in gara – spiega il norvegese – So che mi serve una serie veloce e precisa al tiro in piedi, ma sono molto scarsi nel pulire qui. C’è molto ghiaccio sui tappetini, quindi scivolo e perdo la posizione. E così non riesco a recuperare i colpi (2 errori per lui nella serie in piedi, ndr). Come risolvere questo problema? Bisogna solo pulire. È incredibilmente semplice, basta avere la voglia di pulire i tappetini”.

A rincarare la dose, anche le dichiarazioni di Vebjørn Sørum, generalmente in linea con la posizione di Strømsheim: “L’ho notato durante l’allenamento al poligono e ho cercato di vedere se qualcuno avesse un grip migliore di altri. In questo caso bisognava modificare un po’ la posizione delle gambe, ma non è stato quello che mi ha fatto sbagliare oggi”. Poi aggiunge: “Ora che non c’è alta umidità o precipitazioni (a differenza della gara femminile di ieri, ndr), dovrebbe essere possibile avere tappetini adeguati. Dovrebbero riuscire a pulirli e riscaldarli in modo che il ghiaccio sparisca”.

Parole decise che tuttavia si affievoliscono un po’ se si riflette sul fatto che le condizioni erano di fatto le medesime per tutti e che quindi – se questa difficoltà si fosse presentata – avrebbe comunque interessato tutti i partenti. Interpellato dalla testata norvegese, il direttore comunicazione dell’IBU Christian Winkler placa i mugugni norvegesi: “Non possiamo dire altro se non che la spazzolatura dei tappetini è stata effettuata come di consueto come in tutti gli stadi della Coppa del Mondo”.

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