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Biathlon – Dalla carabina smarrita al 2° posto in poche ore: Kirkeeide e lo strano podio nella sprint di Oberhof

Chi l’avrebbe mai detto. Maren Hjelmeset Kirkeeide sale sul secondo gradino del podio per la prima volta in carriera e lo fa al culmine di alcuni giorni di grande incertezza, considerando che a poche ore dalla partenza della sprint di Oberhof la norvegese non era nemmeno sicura di poter gareggiare con la propria carabina. Il motivo? La sua borsa era sfortunatamente andata persa durante il viaggio verso la località tedesca.

Fa sorridere, ma il giorno che alla fine si è rivelato il migliore (fin qui) della carriera di Kirkeeide era invece stato accompagnato da sensazioni tutt’altro che positive, considerando che fino al mattino di oggi – giovedì 9 gennaio – la norvegese classe 2003 era letteralmente senza carabina. A svelarlo è NRK, che spiega come Kirkeeide sia stata avvisata dell’arrivo della sua carabina soltanto a colazione, poche ore prima della gara in cui si è poi dimostrata in ottima condizione. “Ero molto preparata al fatto che non avrei ricevuto il mio fucile – spiega Kirkeeide – quindi ero abbastanza tranquilla e pensavo di dover usare la carabina di riserva. Non pensavo che avrei ricevuto il mio fucile fino a quando, durante la colazione, non mi è stato comunicato che sarebbe arrivato comunque. È stato molto positivo che sia arrivato in tempo”.

Calma olimpica e assoluta tranquillità per Kirkeeide. Doti che probabilmente le hanno permesso di affrontare al meglio non solo l’intoppo legato al fucile, ma anche le condizioni a dir poco complicate di Oberhof, cavandosela con un solo errore nella serie a terra e centrando così il miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo. Talento e fermezza che non sono di certo passate inosservate agli occhi di chi al fianco di Kirkeeide si allena quotidianamente. A elogiare le indubbie capacità dell’atleta classe 2003, è stata infatti anche Ingrid Landmark Tandrevold, intervenuta proprio in commento alla prestazione della compagna: “Il podio di Maren? Può essere molto scioccante per coloro che non sono così vicini a Maren come lo siamo noi. È stato molto divertente far parte della sua squadra e osservare i suoi progressi. È stata una crescita passo dopo passo, ha un potenziale enorme”.

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