Home > Notizie
Alto Adige , Centri fondo , Sci di fondo

Sci di fondo – Dobbiaco, l’orgoglio del presidente Taschler al termine del Tour de Ski: “Fiero del nostro comitato organizzatore e di tutti i volontari”

Photo Credits: Newspower

Quattro giornate di gara in cinque giorni a cavallo del Capodanno, una 20 km individuale organizzata alla perfezione nello splendido scenario delle Tre Cime di Lavaredo, con un anello da 20 km che usciva fuori dall’impianto della Nordic Arena di Dobbiaco. Ancora una volta Gerti Taschler può essere orgoglioso dell’andamento della tappa di Coppa del Mondo, in particolare è fiero del lavoro svolto dal team di volontari, ormai affiatato ed esperto.

«Sono stati quattro giorni lunghi ed intensi, ma come abbiamo visto tutti le cose sono andate al meglio grazie ai tanti volontari che sono qui per passione e al meteo che ha aiutato moltissimo. Devo dire anche pubblicamente che sono molto fiero del nostro comitato organizzatore e di tutti i volontari, che hanno lavorato duramente anche il 1 primo gennaio, qualcuno addirittura senza andare a dormire. Ho parlato con tanti atleti dopo la 20 km e mi hanno detto che sono ritornati indietro nel tempo e si sono goduti pienamente questa gara e lo splendido panorama. Ho sempre insistito con la FIS per disputare questa gara con distanza più lunga e sono fiero di essere riuscito a farla».

Anche perché possiamo immaginare che alle spalle di un evento del genere vi sia stato uno sforzo organizzativo notevole.

«Si, ha richiesto un grande impegno, perché non era la classica gara su anello da 5 km dove è tutto recintato e si bloccano con facilità i turisti. Organizzare una competizione da 20 km nel bosco, dove può arrivare chiunque, è più complicato, bisogna preparare tanti posti di blocco. Inoltre non abbiamo nemmeno avuto abbondanza di neve, così per cinque giorni abbiamo avuto quindici volontari lì a spalare a mano. Nessuno si è lamentato, ma lo hanno fatto perché credono nel nostro progetto, ci tengono. Per un presidente ciò è bellissimo».

È veramente orgoglioso del suo gruppo di volontari.

«Senza dubbio, perché da soli si può fare poco. Quando hai un gruppo del genere che è più una bella famiglia e si lavora senza stress, è più facile essere ben organizzati. Abbiamo ricevuto tanti complimenti anche di Michal Lamplot, siamo al top al momento».

Proprio avere fiducia nel team, l’ha forse aiutata a puntare in alto con l’organizzazione della 20 km.

«Si, l’ho fatto con la consapevolezza del valore delle persone al mio fianco, altrimenti mai mi sarei esposto così con la FIS per organizzarla. C’erano veramente tante cose a cui fare attenzione, anche perché il 31 dicembre la Val Pusteria è al completo con tanti turisti. Vi svelo che solitamente sono una persona che dorme bene, ma la notte prima della 20 km ho faticato a dormire, sognavo sempre qualche turista in mezzo alla pista (ride, ndr). Invece è andato tutto benissimo, ci siamo organizzati nel modo migliore».

Gli eventi non sono finiti.

«Si, perché adesso ci sarà lo Ski Classics, poi i Mondiali Paralimpici, quindi i Campionati Italiani gli sci di fondo. La stagione è ancora lunga. A me piace organizzare, non so nemmeno sciare, non sono fondista, ma ho iniziato come volontario e seguendo la mia passione per diciassette anni, sono qui adesso, avendo svolto diversi ruoli. A me piace stare con i volontari, dare una mano, se serve, valorizzare coloro che vengono qui ad aiutare. Pensate che nei giorni delle gare, erano qui due fondisti di Treviso, che ci hanno chiesto cosa devono fare per diventare volontari, dopo che ci hanno visto in azione. Sono cose che fanno piacere e confermano la bontà del nostro lavoro».

Ci risulta che anche nella prossima stagione dovreste essere nel calendario della Coppa del Mondo.

«Si, in teoria anche nella prossima stagione, il Tour de Ski si svolgerà per quattro giorni a Dobbiaco e tre in Val di Fiemme. Sarà un altro Tour italiano. Vogliamo migliorare la pista e faremo degli investimenti. Come ho sempre detto alla FIS, quando si ha la certezza di essere una tappa fissa nel calendario della Coppa del Mondo, allora si può investire e migliorare. Se invece si è sempre in dubbio e non si ha continuità allora è difficile poter lavorare per rendere il servizio sempre migliore».

Un’ultima domanda. Avete pensato a fare qualcosa per celebrare Jessie Diggins, che ormai ha in Dobbiaco una sua seconda casa?

«Se continua a parlare così bene della nostra località, dovremo farla cittadina onoraria. A parte gli scherzi, qualcosa faremo per celebrarla. Sicuramente ci fa piacere quando parla di noi, si percepisce che quando è qui si sente a casa».

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image