Dopo aver vinto a sorpresa la Coppa del Mondo generale solo un anno e mezzo fa, sembra essersi spenta completamente la luce per la norvegese Tiril Udnes Weng. Già nella scorsa stagione, il Covid19 e altri malanni fisici l’avevano tenuta fuori dal massimo circuito fino al mese di gennaio e nelle gare disputate fino a marzo i risultati erano stati modesti, solo qualche piazzamento nelle 10 nelle sprint e niente più.
La 28enne scandinava puntava a riscattarsi quest’anno, avendo messo nel mirino, come tutte le sue connazionali, il Mondiale in casa di Trondheim di febbraio. Ma in questo primo mese di competizioni la norvegese non sembra essere riuscita a cambiare il trend negativo che l’ha vista protagonista dalla fine del 2023 ad oggi. Un terzo e un settimo posto nelle gare opening di Beitostølen sembravano far intravedere qualche spiraglio di ottimismo, ma a Ruka e a Lillehammer in Coppa del Mondo, Weng non è andata oltre il 20simo posto nella sprint in Finlandia. Nell’unica distance corsa finora il resoconto finale è stato piuttosto impietoso, con un 35simo posto a quasi tre minuti dalla vincitrice Frida Karlsson nella 10km in tecnica classica, la gara d’esordio della stagione di Coppa. Non ha poi partecipato alla terza tappa in Svizzera di Davos e, viste le performance fatte finora, non è stata convocata per il Tour de Ski che avrà inizio questo sabato.
In questi giorni Weng ha parlato alla testata VG di questo ennesimo momento no, a cui sembra essersi aggiunto un altro problema di salute: “Ho fatto molta fatica dalle gare di Coppa del Mondo di Lillehammer e ora mi è stata diagnosticata la mononucleosi. Fortunatamente non sono molto malata, quindi spero che passi in fretta” – e ha aggiunto – “la situazione non è delle migliori, perché da inizio dicembre ho potuto allenarmi veramente poco”.
A due mesi dai Mondiali di Trondheim, le speranze di essere della partita per Weng, sembrano ridotte al minimo. Non potendo mettersi in mostra al Tour de Ski, l’unico spiraglio rimanente per conquistare la convocazione sono i Campionati nazionali norvegesi di Gåsbu a metà gennaio, dove dovrà sicuramente essere davanti, per sperare in una chiamata.
Ma la scandinava dimostra di crederci ancora: “Non ho rinunciato all’idea di esserci a Trondheim. Ora l’unico pensiero sono le gare di gennaio, anche se nella situazione in cui sono ora dovrò in primis ascoltare il mio medico e le persone che ho intorno a me. Prima di tutto, ho bisogno di guarire e stare al 100% fisicamente. Per i Mondiali mai dire mai, io credo nei miracoli”.