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Biathlon , Olimpiadi

Olimpiadi 2030 – A Le Grand Bornand protesta degli attivisti climatici durante la Coppa del Mondo di biathlon

Foto credits: Dmytro Yevenko

Mentre una folla di tifosi assiepava i lati della pista e le gradinate dello stadio del biathlon “Sylvie-Becaert” di Le Grand-Bornand per sostenere le proprie beniamine in occasione della sprint femminile e, in particolare, celebrare il successo di Justine Braisaz-Bouchet nella vittoria casalinga, sulla neve fresca scena nella notte nella località dell’Alta Savoia c’era qualcuno a cui, invece, interessavano poco le imprese sportive e più ricordare che una manifestazione di quel calibro in località a bassa quota spesso si accompagnano alla necessità di innevamento artificiale.

Una protesta vera e propria di tre attivisti ambientali rivendicata dal comitato Extinction Rebellion Mont-Blanc che ha voluto rendere noto il proprio dissenso nei confronti dell’organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali che verranno ospitati dalle Alpi Francesi nel 2030. Chi in costume da bagno, chi con la tuta da neve dei volontari olimpici di Albertville 1992, i dimostranti hanno tentato di esporre a bordo pista uno striscione che recitava “950 m = neige artificielle No JO 2030” (950 m = neve artificiale NO Giochi Olimpici 2030, trad). L’iniziativa è stata interrotta sul nascere, fermata dalle forze di polizia presenti sul luogo, ma questo non ha impedito al gruppo di mettersi in contatto con la stampa presente per il weekend di gare, Fondo Italia compresa, accedendo per vie probabilmente “traverse” ai nominativi presenti in sala stampa, e inviando un comunicato, in cui hanno spiegato i motivi della loro protesta.

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