È arrivato il primo podio in carriera per Anamarija Lampic, giunta terza nella sprint di Le Grand Bornand. Una pista dove sugli sci si può fare la differenza e nessuna è al suo livello nel fondo. Non a caso la slovena ha chiuso con il miglior tempo sugli sci, ben 19” davanti a Braisaz-Bouchet e 28” su Elvira Öberg. Anche al tiro, però, Lampic sta confermando di migliorare costantemente, come lei stessa aveva affermato la scorsa settimana a Hochfilzen. Al di là dei due errori in piedi, l’ex fondista ha concluso con il 58° tempo al tiro, a 14”6 da Lehtonen, che è stata la più veloce.
Dopo tanto lavoro, i risultati si stanno vedendo, ed è proprio la consapevolezza di ciò, al di là della medaglia che porta al collo, a renderla felice quando si ferma a parlare al microfono di Fondo Italia in mixed zone.
La scorsa settimana eri felice di aver dimostrato di essere migliorata al tiro, oggi sei addirittura sul podio confermando di essere in netta crescita. Immagino tu sia davvero orgogliosa.
«Oggi non ho commesso errori a terra ed è ciò che voglio. Sto migliorando anche nelle serie in piedi. Sono felice della mia gara di oggi, anche se non mi sentivo così bene questa mattina e nel riscaldamento sentivo le gambe rigide, il tempo in pista ha dimostrato che nonostante ciò ero comunque veloce. Sono soddisfatta e davvero felice».
Probabilmente anche le altre atlete non erano al meglio fisicamente dopo tre settimane di competizioni.
«Si, siamo davvero vicine alla pausa natalizia, dobbiamo solo sopravvivere una giornata in più, vedremo cosa accadrà (in realtà due, perché Lampic a questo punto dovrebbe disputare anche la mass start, ndr). Sono felice che tutto il lavoro estivo stia finalmente pagando».
A proposito di Natale, direi che ti sei fatta un bel regalo.
«Si, proprio quello che desideravo e di cui avevo bisogno (ride, nrd)».
Una curiosità. Come mai, nelle serie in piedi, quando commetti un errore, vai sullo sempre sullo stesso bersaglio appena mancato?
«È un suggerimento del mio allenatore di tiro, perché è più semplice per me, al momento, non andare sugli altri bersagli ma concentrarmi su quello che non ho chiuso».
Quanto è importante per te vedere quanto stai migliorando come biatleta?
«Sicuramente, la fiducia è cresciuta un po’ rispetto al passato, e so che in allenamento durante l’estate ho fatto molto bene. Tutte le persone che mi hanno seguita, i tecnici e i compagni di squadra, pensano lo stesso, mi supportano tanto e credono in me. Io stessa credo in me. Sono felice che finalmente sia arrivato questo terzo posto».
Perdonaci la domanda. Ora che sei sul podio, quanto vedi distante la tua prima vittoria?
«Non lo so, è difficile dirlo. È il biathlon, non puoi mai saperlo (ride, ndr)».
La scorsa settimana, a Hochfilzen, ti abbiamo vista scatenata nel corso della staffetta. Si nota quanto tieni alla squadra.
«Credo sia stata la nostra miglior staffetta fin qui. So che possiamo ottenere davvero dei buoni risultati, dobbiamo solo sparare bene, perché possiamo andare sugli sci come le altre e anche meglio. È stato un quarto posto bellissimo per tutte noi, sappiamo che solitamente in Slovenia le biatlete non sono brave come gli uomini, ma questa volta siamo state al loro livello. È bello».