“Nel corso dell’ultimo giro speravo di arrivare tra i primi sei, forse sul podio, ma non avrei immaginato di vincere”. È sincero ed emozionato Martin Uldal, il volto ancora incredulo di chi non ha ancora realizzato di aver ottenuto la sua prima vittoria in Coppa del Mondo battendo forse il più grande biatleta di sempre.
Alla settima partenza in Coppa del Mondo, il ventitreenne norvegese si è tolto subito la soddisfazione di ottenere il suo primo successo in Coppa del Mondo. Non male per un atleta che la scorsa settimana, proprio ai nostri microfoni aveva dichiarato che all’ottanta per cento non sarebbe stato convocato per Le Grand Bornand.
«Allora non ci credevo – ci sorride all’interno della I-Zone predisposta dall’IBU per permettere ai media di richiedere gli atleti dopo la gara, evitando loro (e anche a noi stessi) altra pioggia – è stata un po’ una sorpresa ricevere la convocazione. I tecnici non volevano mandare via nessuno, così hanno raggiunto una sorta di compromesso con Tarjei Bø che farà sicuramente la prossima tappa. Sono stato veramente felice di avere questa opportunità».
A Fondo Italia, Uldal ammette poi di essere rimasto sorpreso della sua vittoria: «È qualcosa di folle. Nel corso dell’ultimo giro stavo sperando di arrivare forse tra i primi sei, mi davo qualche piccola chance di salire sul podio, ma non avrei mai immaginato di arrivare addirittura a vincere, perché non avevo la sensazione di andare così bene in pista. È folle».
Quando gli chiediamo di descriverci le emozioni provate quando Johannes Bø ha tagliato il traguardo, Uldal ci sorprende svelandoci come ha seguito il finale di gara. «Non ho visto Johannes Bø tagliare il traguardo, perché non avendo le mie cose all’arrivo, ero tornato nello spogliatoio dove ero da solo. Lo ammetto, avevo paura di controllare il telefono e credo di essermi accorto della mia vittoria soltanto cinque o dieci minuti dopo che Johannes ha tagliato il traguardo. Mentre mi accingevo ad accendere il telefono, ero convinto di vederlo davanti, così quando ho visto che era alle mie spalle è stato pazzesco per me. È arrivato tutto insieme. Per me è difficile descrivere ciò che sto provando, è solo bello».
Uldal è anche felice di sapere che altri atleti hanno parlato di una gara di altissimo livello. «È bello sapere che atleti del valore di Giacomel abbiano detto ciò. Per me significa tanto».
La testa è già all’inseguimento di sabato: «Cercherò di restare davanti. In pista, oggi, gli altri hanno sciato un po’ più velocemente di ieri. Forse lascerò fare il lavoro a Johannes e penserò a sparare bene (ride, ndr)».
Intervistato dai colleghi francesi, Uldal ha poi aggiunto: «Questa vittoria probabilmente mette più al sicuro il mio posto in squadra, perché non era garantito che avrei fatto parte del team per Oberhof. È importante, perché significa che posso lottare per restare in Coppa del Mondo tutta la stagione. Qualcosa che non avrei immaginato due settimane fa».
Nel frattempo, nella stessa giornata in IBU Cup è arrivata una tripletta norvegese. «Quando sono arrivato in Coppa del Mondo, volevo proprio dimostrare quanto fosse alto il livello in IBU Cup. Alla fine Botn e Frey sono al mio stesso livello, e possono fare anche loro questo tipo di gare in Coppa del Mondo. Sono felice di rappresentarli qui».
La Norvegia del futuro fa paura quanto quella del presente.