E’ un podio tutto scandinavo quello che si è delineato oggi sulle nevi di Le Grand Bornand, dove a vincere è stato un brillante Martin Uldal, davanti al connazionale Johannes Thingnes Bø e allo svedese Sebastian Samuelsson. Proprio Samuelsson, nel post gara, alla gioia per l’ennesimo podio conquistato (il 5° stagionale tra format individuali e di squadra) ha affiancato un po’ di amarezza per la vittoria mancata per pochi secondi, in favore proprio dai diretti rivali norvegesi. Non una novità, di certo, ma una circostanza che lascia l’amaro in bocca allo svedese considerando che il distacco da Uldal, con un errore in più, è stato di soli 10 secondi.
Lo si legge a chiare lettere nelle dichiarazioni a caldo di Samuelsson, che con la sua proverbiale incisività non usa mezzi termini: “Odio la Norvegia. Sono contento per lui (Uldal, ndr), ma non gioisco molto con i miei amici norvegesi”. Dichiarazioni che infiammano gli animi in vista della pursuit di sabato, quando lo svedese si lancerà all’inseguimento del duo norvegese di testa, tentando di ridurre il gap di soli 11 secondi che lo separa dagli avversari. Una missione che dipenderà molto dalla rendita al poligono, considerando che sugli sci Samuelsson ha già dimostrato di essere in grandissima condizione, facendo segnare tempi sempre a ridosso delle primissime posizioni (oggi 2° dietro al solo Bø).
Nel complesso, rivalità con la Norvegia a parte, lo svedese si dice comunque soddisfatto del podio raccolto: “Sono molto soddisfatto della mia gara. Ho gestito molto bene il percorso. Se avessi colpito tutti i bersagli avrei vinto, ma sono comunque soddisfatto”. E in effetti colpendo quell’ultimo bersaglio che gli è sfuggito, Samuelsson avrebbe verosimilmente scavalcato entrambi i norvegesi, centrando una vittoria individuale che in Coppa del Mondo gli manca dalla pursuit di Östersund del 3 dicembre 2023. E chissà che un’altra vittoria non possa arrivare proprio in un’altra pursuit come quella di sabato, considerando che anche a Östersund lo svedese era stato in grado di scavalcare due norvegesi (Tarjei Bø e Sørum), oltre al tedesco Philipp Nawrath.