La Coppa del Mondo parte da Ruka, località che per tradizione ospita da diversi anni l’apertura del massimo circuito internazionale di sci di fondo.
Rispetto alle abitudini, si inizierà con un’individuale da 10 km in tecnica classica, seguita dalla sprint sempre a classico. Infine, domenica è in programma una 20 km con partenza in linea.
Per approfondire le caratteristiche del tracciato finlandese, Fondo Italia ha contattato Tommaso Custodero, assistente allenatore di Markus Cramer nel gruppo Coppa del Mondo della nazionale azzurro.
L’allenatore torinese è partito dall’anello da 5 km dell’individuale a tecnica classica, che verrà ripertuto due volte. «Dallo stadio si va subito in discesa, al quale segue un breve tratto scorrevole. Si arriva quindi alla salita nord, che è lunga e ha una pendenza media circa al 10% di pendenza. Qui è richiesto un passo regolare. Nel mezzo per un attimo la pendenza si fa più leggera, prima di una rampa finale piuttosto ripida. In cima vi è un tratto di piano in cui si fa una goccia, che riporta indietro su una discesa molto veloce, praticamente tutta dritta, nella quale si raggiungono i 70 km all’ora. Vi è allora un tratto pianeggiante lungolago, allora si raggiunge la salita sud, che è più regolare come pendenza, molto ripida ed esigente. In cima ad essa vi è un giro di boa e una discesa difficile e veloce, con una insidiosa curva a destra. Si torna così lungolago verso lo stadio, che si raggiunge dopo la durissima salita dello sprint. Chi vede la gara in tv non si rende conto di quanto sia molto esigente questo ultimo tratto e in particolare tutto il percorso di questa pista con salite con buone pendenze».
Custodero è poi passato al giro della sprint: «Credo sia una delle sprint più famose. Una delle sue caratteristiche principali è il via piuttosto anomalo rispetto alle abitudini, in quanto vi è subito una discesa, che consente così una partenza molto rapida ed esplosiva. Vi è poi un tratto scorrevole con una salita sciabile, dopo la quale si fa il giro di boa, che riporta in breve tempo all’attacco sulla salita finale. Ne abbiamo già parlato, è esigente e può fare selezione, prima dello sprint finale che porta al traguardo».
Domenica si disputerà poi l’unica gara a skating, da 20 km con partenza in linea, su un tracciato da 4 km. «È molto simile a quello della 5 km – ha spiegato Custodero – ma con le due estremità accorciate. Diventa praticamente un halfpipe, in quanto dopo la partenza si va su in salita, come fosse una rampa del halfpipe. Una volta in cima si torna indietro arrivando su lungo lago in piano. Allora si affronta la salita sud che viene tagliata a tre quarti per poi riportarsi indietro nuovamente lungolago. Si arriva quindi al transito con la solita rampa finale».
Rispetto allo scorso anno, le condizioni della neve sono diverse: «Un anno fa vi erano temperature rigide tra -18 e -20 gradi, anche con tanta neve presente, tanto che era possibile sciare sulla ciclabile per dei lunghi lenti. Quest’anno non vi è tanta neve. L’altro ieri è anche piovuto e pensavamo di trovare una neve ghiacciata, invece nonostante ciò, grazie anche alle temperature e all’ottima preparazione della pista, il tracciato è ottimo. È una neve artificiale, fredda e umida, grazie anche al lago molto a ridosso della pista. Oggi la pista era perfetta».