Con alle spalle le prime due tappe di Coppa del Mondo e alla vigilia delle gare di Le Grand Bornand, non si spengono ancora le critiche di alcuni atleti sul nuovo sistema di assegnazione dei pettorali di partenza introdotto dall’IBU in questa stagione.
Uno dei principali attori di questa crociata contro le nuove regole è stato sin dall’inizio lo svedese Sebastian Samuelsson che è voluto tornare sull’argomento, dopo aver già dimostrato il suo dissenso già negli scorsi mesi, quando aveva promosso una raccolta firme tra i vari atleti della Coppa del Mondo per dimostrare con i fatti la contrarietà della maggioranza a queste modifiche del regolamento. Secondo lui e anche altri dei suoi colleghi, il nuovo sistema con i primi 15 della classifica generale senza più la possibilità di scegliere il gruppo di partenza e sparsi dal pettorale 46 al 75, non avrebbe garantito una competizione equa tra gli atleti più performanti in gara.
Lamentando già a settembre di non essere stati consultati dall’IBU sulla questione, Samuelsson si era fatto portavoce del suo dissenso e di quello di altri atleti e aveva dichiarato: “So che una grande maggioranza di noi biatleti è contraria a tutto questo. Quindi è ovviamente un po’ frustrante sapere che le modifiche sono state approvate senza interpellarci”.
Negli ultimi giorni, dopo le gare di Kontiolahti e Hochfilzen, lo svedese è tornato alla carica sulla questione: ”Si era detto che queste nuove regole dovevano servire a spettacolarizzare il nostro sport soprattutto da punto di vista televisivo. Bene io ho visto alcune delle gare femminili in tv e non credo che il prodotto biathlon sia migliorato finora. Quindi lo ritengo un cambiamento abbastanza inutile” – e ha aggiunto – “Vedremo come la cosa si svilupperà in futuro, ma al momento non vedo nessuna miglioria”.
La preoccupazione principale di Samuelsson in relazione alle nuove partenze è legata ai casi in cui ci dovessero essere dei cambiamenti importanti delle condizioni della pista durante la gara, con una nevicata o con il caldo, andando a penalizzare oltremodo gli atleti con numeri di partenza alti: “In queste prime gare per fortuna la situazione era uguale per tutti e non ha influito in modo significativo sulle prestazioni dei singoli. Vedremo se avremo questa parità di condizioni in tutte le gare”.