L’infortunio al polso in piena estate, lo stop, poi il rientro frenato da altri malanni. La stagione 2024/25 sembrava nascere sotto cattivi auspici per Giovanni Ticcò. Il trentino però ha carattere e non si è arreso, così ha lavorato molto duramente per riuscire a recuperare al meglio e presentarsi al via della stagione in ottime condizioni.
Il risultato? La vittoria nella sprint che ha aperto la FESA Cup, davanti al connazionale e compagno di squadra delle Fiamme Oro, Martino Carollo.
A Fondo Italia, Ticcò ha espresso la propria soddisfazione per il risultato odierno, ma anche la gratitudine nei confronti di tutti coloro che gli sono stati vicino nel corso di un’estate tormentata.
«È una bella soddisfazione vincere qui a Slingia in FESA Cup – ha affermato l’atleta della Val di Fassa – perché la preparazione è stata travagliata, tra rottura del polso e vari malanni nel periodo autunnale. Non nascondo che è stato un periodo molto duro. Devo ringraziare le Fiamme Oro che mi sono state vicine, dandomi tutto l’aiuto possibile, oltre a Fulvio (Scola, ndr) perché dal momento che l’infortunio mi limitava molto negli allenamenti, era in contatto quotidiano con me per raddrizzare il tiro e capire cosa si potesse fare per tirare fuori il meglio nonostante questa disavventura.
Ringrazio poi i fisioterapisti della squadra e a casa, che mi hanno messo a nuovo il polso, oltre allo staff medico della nazionale che mi ha dato un grande aiuto, così come i miei compagni di squadra e i miei amici. Ovviamente, aggiungo la mia famiglia, perché senza di loro sarei perso.
È per me una grande soddisfazione arrivare qui a dicembre e riuscire a vincere. Anche a Santa Caterina avevo fatto bene, battagliando come sempre con Carollo. Ormai abbiamo questo duello, una volta vinco io e l’altra lui. Oggi ho avuto una bella soddisfazione, ma ci sono ancora altre due opportunità per fare bene. Davos? Da lunedì vedremo quali saranno le nuove mete».