A pochissime settimane dall’inizio della stagione invernale è tempo per gli atleti di tornare sugli sci per l’allenamento forse più importante dopo un’estate di preparazione sugli skiroll: trovare di nuovo confidenza sulla neve e macinare chilometri prima delle gare. Prima si riesce a farlo e più vantaggioso è quando inizieranno le gare.
Tuttavia l’autunno 2024 si sta presentando in una veste anomala, un po’ come accaduto un paio di anni fa. Dopo essere partito con largo anticipo, in particolar modo sulle Alpi, innevandole già nei primi giorni di settembre con grande sorpresa dopo il grande caldo estivo, in queste settimane le temperature più rigide del periodo hanno battuto in ritirata in favore dell’anticiclone che sta tenendo lontana la neve laddove normalmente sarebbe già dovuta iniziare a cadere.
Questo rappresenta un problema per le squadre d’élite che hanno pianificato i loro raduni sulla neve, come sta succedendo per la Svezia dello sci di fondo, costretta a rinviare di una settimana il proprio lavoro sulla neve perché a Vålådalen, meta del training camp, le piste non sono praticabili. "Abbiamo rimandato di una settimana. Abbiamo ricevuto delle immagini da lì e abbiamo visto che la situazione era molto, molto brutta. Non sembrava affatto delle migliori" ha commentato ad Expressen il manager della squadra nazionale svedese Anders Byström "Questa settimana gli atleti svolgeranno il loro programma personale, la differenza sta solo nel fatto che iniziamo una settimana dopo. Le previsioni dicono che per allora farà più freddo e ci sarà neve. Quindi pensiamo che la prossima settimana le condizioni saranno buone"
"Non abbiamo un accordo con Idre, ma con Vålådalen e Bruksvallarna, dove abbiamo alloggi gratuiti. Quindi è anche una questione economica” ha spiegato Byström; dalla scorsa estate, invece, è la Norvegia attraverso la propria federazione (NFS) ad aver siglato un accorso con il comprensorio di Idre. Lars Öberg, responsabile dello sci di fondo della Federazione Svedese di Sci, ci tiene a chiarire che Idre Fjäll può ancora essere un’opzione per le squadre nazionali svedesi, laddove fosse strettamente necessario: "Anche se non abbiamo un accordo, abbiamo la possibilità di organizzare un campo lì. Ma poi, ovviamente, dobbiamo pagare. Ma per come stanno le cose ora, avremo un raduno di alta qualità a Vålådalen. Quindi non è che non possiamo permettercelo. Se dovessimo farlo, non esiteremmo a organizzare un campo a Idre, tanto per fare un esempio."
Ad ogni modo questa vicenda non fa altro che gettare benzina sul fuoco della storica rivalità tra i due Paesi vicini di casa, che si punzecchiano e ironizzano gli uni contro gli altri in continuazione. A testimoniarlo, le risposte dei fondisti svedesi in merito alla notizia.
"È una cosa antipatica da fare. Ma credo che dovremmo congratularci con la Norvegia" ha ironizzato Edvin Anger, mentre Calle Halfvarsson chiede bonariamente che i confini vengano ridisegnati e Idre venga spostata in Norvegia "Per me sarebbe un vantaggio se si riducesse un po’ la distanza. Così avrei più tempo a casa, ma penso che a Vålådalen si stia bene, se non meglio. Il cibo è migliore in ogni caso."