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Biathlon – “Un meccanismo difficile da sconfiggere”: Vetle Christiansen fa i conti con la rigida routine dello sport di alto livello

Parlare della vita degli atleti come una vita fatta di sacrifici e routine completamente diversa da quella di tutte le altre persone talvolta rischia di diventare una frase fatta che non dà modo di capire quante rinunce gli atleti di alto sono chiamati a fare, in particolare quando vogliono raggiungere risultati ambiziosi.
Qualche mese fa, al termine dell’inverno, Sturla Holm Laegreid ne aveva già parlato in occasione della sua partecipazione ad un progetto che ne ha seguito il percorso sportivo lungo tutta la passata stagione, alla fine del quale ha concesso una preziosa intervista. Il 27enne di Baerum aveva spiegato come la vita sociale assieme ai suoi cari e agli amici gli è spesso preclusa in determinati periodi dell’anno, soprattutto all’avvicinarsi della stagione quando è cruciale non ammalarsi e che spesso, per compensare, nella off-season tra gare e nuova preparazione, si trova a fare "scorpacciata" di vita fuori dallo sport.
Un qualcosa di molto simile l’ha raccontata nei giorni scorsi Vetle Sjåstad Christiansen, che ha rivelato la fine della sua relazione con la ormai compagna Ingvil Ahlsand all’emittente norvegese TV2. Nonostante i vari tentativi per tenere la coppia unita, come il trasferimento del biatleta 31enne a Trondheim per stare insieme il più possibile nei periodi di riposo tra un blocco e l’altro di gare o allenamenti. Le cose, però, non hanno comunque funzionato. Il norvegese è sereno e di buon umore, come sempre quando una relazione viene chiusa da persone mature.
"Dopotutto, nella vita non si può mai funzionare meglio di come si è. Dopo un lungo periodo di lontananza, quest’estate ci siamo rivisti. Noi, o forse io in particolare, abbiamo capito che è possibile che la vita prendesse una piega un po’ diversa”
Rimane tuttavia l’amara consapevolezza di una vita non facile da coniugare con il resto del mondo.
"Viviamo una vita molto strana. Viaggiamo moltissimo. Quando cerchi di risolvere il problema con qualcuno che non vive dove vivi tu, come me che ho vissuto a Oslo e lei a Trondheim, e in pratica ero lontano 200 giorni e più all’anno" ha dichiarato "poi aggiungi un po’ di mentalità da sport di vertice, Covid, quarantene e Olimpiadi, e ottieni un meccanismo terribilmente difficile da sconfiggere."

Ora Christiansen vive di nuovo a Oslo, dove è tornato dopo il raduno di tre settimane della squadra norvegese in Italia in Val di Fiemme. Ora per lui, è tempo di concentrarsi sulla stagione invernale che per il biathlon norvegese inizia il 15 novembre con il Sesongstart di Sjusjøen.
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