È domenica 3 marzo 2024 e il norvegese Torleif Syrstad, dopo una lunga azione solitaria, si avvicina con quasi quattro minuti di vantaggio sui più diretti inseguitori al traguardo di Mora e alla sua prima vittoria alla Vasaloppet. Ed è proprio sull’ultima salitella che immette nel lungo rettilineo di arrivo che due spettatori entrano in pista tentando di bloccare l’azione di Syrstad, venendo però immediatamente fermati da alcuni agenti di polizia e addetti alla sicurezza. Il norvegese riesce a proseguire e a portare a casa la 100esima edizione della storica granfondo svedese. Nell’intervista post gara il vincitore afferma ai microfoni: “Ho visto che c’erano dei manifestanti. Le persone hanno reagito rapidamente e li hanno rimossi. Ho visto che erano preparati e ne sono felice. Ci sono stati un paio di secondi in cui ho pensato "oh cavoli", non si è mai preparati ad una cosa simile”. Nelle ore immediatamente successive l’organizzazione ambientalista Restore Wetlands, rivendica il tentativo di bloccare la competizione e attraverso la propria portavoce Roxy Farhat dichiara: "Il piano era di saltare in qualche modo sulla pista, raccogliere i nostri striscioni e creare disordine in modo che i corridori dovessero fare una deviazione”. Il motivo della contestazione sarebbe stato il dissenso verso due dei main sponsor della Vasaloppet, nel caso specifico un’azienda petrolifera e una casa automobilistica, non portatori, secondo Restore Wetlands, dei valori del rispetto dell’ambiente necessari nello sport.
A distanza di sette mesi dagli eventi, si sono concluse le indagini e il tribunale distrettuale ha emesso il verdetto nei confronti degli autori della contestazione. Come riportato dal quotidiano svedese Expressen, in merito alla sentenza per i due attivisti sono condannati per aver violato la legge sull’ordine pubblico e puniti con una multa per un totale di 2.000 corone svedesi ciascuno, ovvero un corrispettivo di circa 176 euro a testa. Riguardo alle motivazioni della condanna da parte del tribunale, Expressen riporta: "Le loro azioni non soddisfano i requisiti secondo cui dovrebbero esserci opportunità ragionevolmente concrete e immediate per contribuire alla protezione del clima". Il quotidiano svedese aggiunge che gli attivisti di Restore Wetlands ammettono il crimine, ma affermano che l’azione commessa non contravviene alla legge sull’ordine pubblico, che hanno agito per legittima difesa e hanno esercitato il diritto di manifestare. Viene riportato inoltre che durante l’interrogatorio della polizia uno dei due contestatori ha ammesso che lo scopo dell’azione era quello di evidenziare che la compagnia petrolifera Preem era uno dei principali sponsor della Vasaloppet e che in futuro, eventi come la celebre granfondo svedese potrebbero non essere più possibili a causa del cambiamento climatico in atto.
Sci di fondo – Cercarono di bloccare la Vasaloppet 2024, emessa la sentenza per i due attivisti
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