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Sci di fondo

Sci di fondo – La vita lontana dall’agonismo è ancora una sfida per Maurice Manificat: “Completamente nella nebbia”

Quando un atleta lascia la vita agonistica si chiude un capitolo e si gira pagina, per iniziarne un altro. Si accantona una routine scandita fin da quando si è ragazzini per doverne trovare un’altra e non sempre è immediato e facile riadattarsi ad una vita "civile" che ha tempi scanditi diversamente ma anche anche progetti e obiettivi diversi. 
Una riconversione non semplice è quella che sta vivendo Maurice Manificat uno dei fondisti d’Oltralpe più vincenti di sempre, che ha lasciato le competizioni sugli sci stretti lo scorso inverno, al termine della leggendaria 50km di Holmenkollen.
"Sono sempre concentrato al quadro generale" ha commentato a SkiChrono il quattro volte medaglia olimpica, quando gli viene chiesto come procede questa nuova fase della sua vita. "All’inizio avevo bisogno di una pausa per poi lanciarmi nel circuito Ski Classics, ma la cosa non è andata in porto. È stato difficile finanziare il progetto e mi è stata riscontrata una frattura da stress al piede sinistro che mi ha impedito di fare sport per due mesi”
All’età di 38 anni, ancora oggi, dopo 7 mesi dall’addio alla squadra francese, non ha ancora trovato una direzione per il suo futuro. “Cambiano molte cose. Sei preoccupato per il futuro, ti fai molte domande e poi ci sono dei flashback del passato. Ho imparato più cose su di me in tre mesi che in tutti questi anni…”
Manificat non è di certo né il primo né l’ultimo sportivo di alto livello ad attraversare questa fase di crisi subito dopo aver appeso gli scarponi al chiodo. La voglia di fare non manca, ma in primis è necessario capire che persona si è diventati dopo una lunga carriera come la sua. "Voglio fare tante cose! Non guardo ancora al lungo termine, ma voglio approfittare del fatto di essere ancora famoso per fare tante cose”. A sostenerlo, ha trovato i suoi ex compagni, quelli ancora in attività – che va anche a visitare in occasione dei raduni della Nazionale, come ha fatto pochi giorni fa a Corrençon-en-Vercors e quelli che hanno già fatto il passo del ritiro. "In questi momenti difficili ci si rende conto che lo sci è una grande famiglia. Ho potuto parlare con gli altri delle loro carriere ed è stato davvero gratificante”
Dopo vent’anni di competizioni e successi internazionali con la divisa dei Blues, Manificat potrebbe avere il curriculum giusto per trasmettere il suo sapere, la sua esperienza e la sua passione per lo sci di fondo alle nuove generazioni. Ma il savoiardo, vincitore di sei gare in Coppa del Mondo non si vede passare dall’altro lato della barricata e diventare allenatore“Non ne ho molta voglia, anche se non bisogna mai dire mai. Quando in primavera sono arrivate offerte di lavoro, non riuscivo a vedermici. Soprattutto, non ero ancora pronto, ero completamente nella nebbia in quel momento."
Una certezza, per ora, è la volontà di essere in prima linea nel prossimo grande evento sportivo invernale che vedrà la Francia protagonista, vale a dire le Olimpiadi sulle Alpi Francesi del 2030. "Ero nella commissione atleti del CNOSF (Comitato Olimpico francese, ndr) quando è venuto fuori il progetto e ho sempre pensato che sarebbe una grande opportunità per rimanere nello sport, sviluppando al contempo nuove cose. Sono pieno di aspirazioni perché amo questo ambiente. Dal punto di vista finanziario, non posso crogiolarmi al sole, devo iniziare a fare qualcosa, ma sto cercando di prendermi il mio tempo per non andare troppo veloce" 
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