La notizia dell’assegnazione dei Mondiali del 2029 alla località di Oslo fa gioire diversi interpreti del mondo del biathlon. Prima fra tutte Ingrid Landmark Tandrevold, atleta di punta della nazionale norvegese, che sognava di poter prendere parte a un’edizione iridata sulle nevi di casa prima della fine della sua carriera. A dire il vero, l’ultima volta che i Mondiali sono passati da Holmenkollen nel 2016 Tandrevold c’era tra i convocati: non aveva ancora nessuna presenza in Coppa del Mondo e dovette accontentarsi di un ruolo da riserva per la staffetta, senza prendere parte a nessuna gara.
La notizia è stata dunque particolarmente apprezzata all’orecchio di Tandrevold: “Ero così felice quando ho saputo di Oslo 2029! – confessa la norvegese ai microfoni di TV2 –. Avevo molta fiducia, l’associazione ci ha lavorato molto e ha fatto un lavoro fantastico, ma non si sa mai”.
E così Tandrevold, che nel 2029 avrà 32 anni (33 da compiere a settembre), può sognare la partecipazione ai Mondiali sulla pista di Holmenkollen: “Avrò 32 anni nel 2029, quindi non sarò troppo vecchia in quel momento. In termini di resistenza puramente fisiologica per le donne, dovrei essere al massimo. Basta guardare Marit (Bjørgen, ndr), Therese (Johaug, ndr), Tiril (Eckhoff, ndr) e Marte! (Olsbu Røiseland, ndr)”. Proseguendo, Tandrevold scherza: “Il problema più grande è che tutti coloro che seguono il biathlon probabilmente saranno piuttosto stufi di me entro il 2029”.
Chiaramente, fare piani così a lungo termine appare complicato e la norvegese lo sa bene: “Ad essere onesti, i miei piani futuri non sono esattamente scolpiti nella pietra. Quanto tempo durerò dipende da molti fattori diversi: come gareggio, come mi sento, come si sentono le persone intorno a me, la motivazione e non ultimo anche un grande desiderio di una famiglia”. Un desiderio che spesso gioca un ruolo cruciale nella pianificazione futura, così come ammesso anche da Dorothea Wierer in una recente intervista (QUI le parole di Wierer).
Il richiamo della possibilità di vincere medaglie sulla pista di casa, tuttavia, è troppo forte per Tandrevold proprio come lo è stato per Wierer. Se l’altoatesina ha infatti rimandato tutti i piani futuri per concentrarsi sulle Olimpiadi di Milano-Cortina (con gare ad Anterselva), lo stesso pianifica di fare Tandrevold, che ribadisce quanto la voglia di essere presente a Oslo 2029 sia forte: “C’è poco nello sport che possa essere più grande dei Campionati Mondiali sul suolo di casa”.
Biathlon – Tandrevold: “Oslo 2029? A 32 anni sarò al massimo come Johaug”. E quel desiderio che la accomuna a Wierer…
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