In questi giorni Krista Pärmäkoski è tornata alla ribalta per l’uscita della sua biografia, Avoin, in cui ha affrontato tanti temi, anche abbastanza di dolorosi, come il rapporto con la squadra e i tecnici e alcuni problemi di salute mentale che l’hanno accompagnata nelle scorse stagioni.
Con l’inverno che ci si avvicina però sono altri i temi che entrano nel vivo: la sua preparazione e la sua condizione in vista della Coppa del Mondo e soprattutto dei Mondiali di Trondheim sono argomenti sicuramente più gettonati tra i media finlandesi. Per poter essere pronta e al suo meglio, tutto l’allenamento è stato orientato al grande evento della stagione, per il quale ha lavorato a lungo a Vuokatti, ma ha anche fatto viaggi all’estero, allenandosi in Val di Fiemme nell’ormai gettonatissimo Passo Lavazè e più recentemente sulle montagne della Sierra Nevada in Spagna. Nelle prossime settimane, dopo aver trascorso qualche giorno in patria per la presentazione del libro e alcuni incontri con la stampa, la fondista tornerà in Italia per un training campo a Livigno.
Seguita sempre dall’allenatore Matti Haavisto, con cui non sempre i rapporti sono stati idilliaci come racconta nel suo libro, il duo si è concentrato su un approccio più rilassato nei confronti dell’allenamento. Pärmäkoski afferma in un’intervista a STT di aver imparato a cercare il relax nell’allenamento, assumendosi allo stesso tempo una maggiore responsabilità personale per l’allenamento quotidiano.
"Ci possono sempre essere imprevisti nella giornata e non si riesce sempre a svolgere l’allenamento esattamente come previsto. Ora, ascoltando il mio corpo, deciso se posso o meno andare a correre nel pomeriggio dopo un evento, ad esempio”
Il mese scorso, Pärmäkoski ha svolto un ciclo di allenamento che simulava i Campionati del Mondo, con prove di diversa intensità e distanza partendo da un allenamento ad intervalli di 4×5 km, e arrivando ad un allenamento in tecnica libera ad alta intensità di 50 km sulla pista di Vuokatti. L’obiettivo era sollecitare il corpo con un ritmo simile a quello di Tronheim.
"Si trattava anche di un test sull’apporto di energia durante la corsa, poiché anche questo aspetto è influenzato dal carico di lavoro totale durante la gara. Con questi esercizi, si poteva simulare quando il carico era già presente prima dei cinquanta. È stato mentalmente molto difficile aggiungere i cinquanta chilometri, ma ho voluto provare, perché non avevo un buon ricordo della 50 km di Holmenkollen”
Lo scorso inverno, Pärmäkoski è riuscita a vincere la 20 km alla Coppa del Mondo di Lahti, un risultato che ha contribuito fortemente alla sua decisione di proseguire la sua carriera che, oltre ai Campionati del Mondo di Trondheim, la vedrà anche partecipare ai Giochi Olimpici del 2026 di Milano Cortina.
Sci di fondo – Pärmäkoski simula i Mondiali in allenamento: “Mentalmente molto difficile”

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