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Sci di fondo

Sci di fondo – Therese Johaug torna in Nazionale e divide. Lotta Udnes Weng: “Avevamo paura che rompesse le nostre dinamiche”

Il ritorno sulla scena agonistica di Therese Johaug è stato uno scossone per il panorama femminile dello sci di fondo norvegese: soggette a critiche aspre dopo una stagione problematica e avara di successi, le atlete della Nazionale hanno temuto il suo ritorno seppure la maggior parte di loro avesse voglia di vederla tornare anche per un confronto.

Come ha fatto notare Lotta Udnes Weng ai microfono della NRK durante il raduno della nazionale ad Hafjell "durante i due anni del suo ritiro, il nostro gruppo è diventato più omogeneo negli allenamenti e avevamo un po’ paura che rompesse questa dinamica. Sapevamo che sarebbe tornata forte."
Tuttavia non si può negare che la presenza della 36enne sia un grande vantaggio per le ragazze della squadra di Coppa del Mondo, che soprattutto alla vigilia del Mondiale casalingo, mettono al primo posto l’obiettivo di crescere e riescono a far emergere il proprio spirito competitivo. E  “Alla fine, funziona molto bene! E sappiamo che quando è presente agli allenamenti, stabilisce uno standard, impone un livello che di norma è ottimo e ci permette di progredire ulteriormente” ha chiarito Udnes Weng, che incoraggia le compagne di squadra a non subire la pressione che avere una campionessa di quel calibro in squadra può inconsciamente generare. "Non dobbiamo avere paura di lei, anche noi abbiamo i nostri punti di forza, possiamo eguagliarla e persino superarla, dobbiamo solo credere in noi stesse"
Rimane però, che il livello dell’atleta di Dalsgybda è ancora molto alto per alcune di loro, e non sempre è semplice restare con lei in pista, come racconta, sorridendo,  Mathilde Myhrvold. "Durante la prima sessione, ho iniziato a chiacchierare con lei, ma mi sono subito resa conto che la mia frequenza cardiaca era troppo alta. Così ho dovuto rallentare di nuovo un po’” ha spiegato la 26enne a NRK.
Johaug, dal canto suo, rimane cauta e umile, cercando di alleggerire il peso delle preoccupazioni delle nuove compagne sul proprio livello. "Le lunghe distanze in allenamento sono sempre state il mio punto di forza, ma questo non significa nulla per la stagione: una cosa è fare gli intervalli, un’altra è indossare un numero di partenza a Beitostølen e fare una gara di sci. Che si sia ultimi di qui o di là ora non è importante. Le vere risposte le avremo quando inizierà la stagione”
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