Che Alvar Myhlback sia un talento da tenere d’occhio per il futuro era chiaro già dagli inizi dello scorso inverno, quando il giovane fondista, non ancora maggiorenne, era stato convocato per debuttare il Coppa del Mondo. La bontà del suo talento è stata confermata nel cuore della stagione, chiudendo i 90 km della storica Vasaloppet al terzo posto, oltre ad altri risultati di rilievo tra circuito Ski Classics e circuito "tradizionale".
Questa estate, inserito tra le fila della nazionale junior svedese, al neo 18enne è stato chiesto di scegliere tra i due circuiti, quello all around e quello delle lunghe distanze, e Myhlback ha risposto presente al "richiamo" dei Mondiali di Trondheim, dove spera di potersi confrontare con i grandi della disciplina, Johannes Klaebo incluso che nelle ultime settimane ha espresso stima nei confronti del giovanissimo talento.
"Non c’è alcuna differenza. In estate non mi sono mai sentito uno sciatore di granfondo o uno sciatore tradizionale. Sono un fondista e basta. Ora che mi sono fatto un’idea di cosa fanno gli sciatori delle lunghe distanze e posso dire che anche se c’è qualche variazione, per il resto non ci sono grandi differenze." ha spiegato ad Aftonbladet nel corso di un’intervista fatta a Livigno nel corso del raduno con la Nazionale A svedese a cui si è unito nonostante sia inquadrato nella squadra juniores "Abbiamo un lungo periodo di preparazione prima della stagione, quindi c’è tempo per cercare di migliorare in ogni cosa. In particolare, ci siamo concentrati un po’ sulla tecnica e sulla forza. Per il resto, si tratta solo di costruire capacità e migliorarle."
"Ho ancora un altro mese con molto volume di allenamento. Poi magari si scende un po’ e si aumenta un po’ l’intensità. Ma non mi piace molto allenarmi con alti e bassi. Voglio solo mantenere un’intensità uniforme in tutti i periodi” afferma, spiegando però che sente di aver fatto dei progressi durante l’estate, nonostante sia difficile fare una valutazione precisa del proprio rendimento fuori dal contesto di gara "sono diventato un po’ più forte in palestra e probabilmente sono migliorato tecnicamente, ma quando non si gareggia molto, è anche un po’ difficile. È facile diventare un po’ pigri quando ci si allena molto e non è facile vedere dei progressi evidenti finché non si inizia a gareggiare”
Solo attraverso le gare, del resto, potrà capire se ci sarà spazio per lui sulle piste di Granåsen a partire da fine febbraio.
"La premiere svedese a Bruksvallarna sarà molto importante, sarà importante fare bene lì e così come in Coppa del Mondo prima di Natale. Così bene da essere sicuri che i Mondiali siano un obiettivo raggiungibile. E poi, magari, fare qualche granfondo nel mezzo, per affrontare al meglio i Mondiali"