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Sci di fondo

Sci di fondo – Heidi Weng risponde alle critiche: “Ora va di moda elogiare gli altri sport e denigrare lo sci di fondo”

La perdita dei principali sponsor federali, che accompagna dei bilanci non propriamente rosei, e i sondaggi impietosi sulla popolarità degli atleti hanno fatto sì che in Norvegia da diversi pulpiti arrivassero "prediche" nei confronti dei fondisti della Nazionale, che sarebbero colpevoli di non promuovere la disciplina attraverso, non solo i loro risultati, ma anche con la giusta esposizione mediatica, come sanno fare altri nomi dello sport norvegese impegnati in altre discipline o come, invece, era in grado di fare in passato i big dello sci di fondo, su tutti Petter Northug e Therese Johaug.
Johaug stessa, in un’intervista, ha tirato le orecchie ai fondisti, consigliando loro di impegnarsi più attivamente a "restituire" in termini di promozione, gli sponsor della Nazionale che consentono, con il loro supporto economico, di avere le migliori condizioni di preparazione. In una società come quella attuale, che vive anche attraverso lo schermo di uno smartphone e i social sono, di fatto, una "piazza" globale, è fondamentale per gli atleti essere visibili e impegnati regolarmente sulle varie piattaforme per poter generare attenzione e seguito, ma per un atleta, impegnato allo stesso tempo a dare il meglio di sé in pista, non sempre è possibile o piacevole essere attivi sui social, canali pieni di possibilità ma anche insidie.
Heidi Weng, interpellata da VG, esprime la sua contrarietà alle richieste che arrivano da più parti per un ruolo più attivo e di "intrattenimento" degli atleti. 
"Ora per qualche strano motivo va di moda elogiare gli altri sport e denigrare lo sci di fondo. Non so cosa abbiamo fatto di male. Non siamo abbastanza gentili?" si chiede la 33enne "Qual è il problema? Quando mi intrattenevo con i media prima, quasi non vedevo l’ora di farlo. Ma ora non penso sempre che sia così bello”. 

In particolare, Weng punta il dito contro i media day, le giornate che la Federazione Norvegese di Sci organizza con i giornalisti per incontrare e intervistare gli atleti a margine di un ritiro; in passato, per la norvegese, era un’esperienza piacevole in cui approfondire temi interessanti e positivi per la disciplina, ma oggi non lo è più. "Una volta era tutto più semplice e piacevole come una passeggiata nel parco. La gente era allegra, amichevole e spesso c’erano solo storie positive sullo sci di fondo. Ultimamente, invece, si critica lo sci di fondo il più possibile. Si dice che lo sci di fondo non è più popolare, ma io sembra che la mia faccia o quella di qualcun altro finisca sempre in prima pagina."
Per quanto riguarda gli sponsor, Weng non è così preoccupata: confida che per uno sponsor perso, se ne troveranno altri disposti ad appoggiare lo sci di fondo. Una visione rosea della situazione o estrema fiducia nelle abilità di marketing della Federazione norvegese?
"Penso che ogni cosa abbia il suo tempo. Tutti vanno e vengono. Gli sponsor come gli atleti. Un sponsor deve dare il suo appoggio per 50 anni? Non succederà mai, indipendentemente dallo sport” conclude Weng.
Anche il tecnico Paal Gunnar Mikkelsplass e la compagna di squadra Anne Kjersti Kalvå appoggiano il pensiero di Weng, ritendendo eccessivamente negativi e in giusti i giudizi e i paragoni con altri sport fatti dai media, con Kalvå che parla addirittura di "un’agenda precisa" da parte dei media nel dipingere lo sci di fondo e i suoi atleti "poco interessanti".

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