Dopo aver attraversato una seria crisi finanziaria negli ultimi anni, la Federazione Francese di Sci (FFS) nella tarda primavera di quest’anno ha annunciato lo stop delle misure di austerity che avevano caratterizzato la sua gestione da parte del DTN Pierre Mignerey e del presidente Fabien Saguez.
Tra le novità per questa stagione la rinascita delle squadre giovanili, che le restrizioni di bilancio e l’inflazione hanno costretto a mettere da parte; benché i risultati tra a livello giovanile non sia mancati nel biathlon, nello sci di fondo e nell’alpino è venuta a mancare una struttura federale che potesse supportare la loro preparazione e lo sviluppo. Adesso che il bilancio è tornato in pari, le nuove leve degli sport invernali francesi possono tirare un sospiro di sollievo: proprio come in Italia, dove le diverse discipline sotto l’egida FISI si sono dotate di un gruppo di allenamento "Milano-Cortina 2026" per preparare un’intera generazione di all’appuntamento a cinque cerchi italiano, in Francia si può ora iniziare a lavorare in ottica Olimpiadi Alpi Francesi 2030 con un progetto dedicato ai giovanissimi talenti che tra 6 anni potrebbero formare il nucleo della nazionale che rappresenterà la Francia nelle olimpiadi casalinghe.
Per quanto riguarda il biathlon, è nato in primavera il gruppo "Excellence 2030", affidato a Claire Breton e Rachel Demangeat e composto da un collettivo di dieci membri: Voldiya Galmace-Paulin, Lou-Anne Dupont Ballet-Baz, Célia Henaff, Eva Laine, Flavio Guy, Lionel Jouannaud, Léo Carlier, Antonin Guy, Edgar Geny, Axel Garnier. Non si tratta di una vera squadra nazionale in senso stretto bensì, come nelle intenzioni del DTN, di un gruppo nazionale che possa avvalersi allo stesso tempo delle competenze dei comitati e delle strutture federali.
Il merito di questa rinascita si deve, oltre alle finanze in ordine, anche all’impegno e alla tenacia del direttore delle squadre francesi di biathlon Stéphane Bouthiaux.
"Quando sono stati tolti i gruppi juniores, eravamo molto preoccupati perché siamo convinti che il modo migliore per progredire sia confrontarsi quotidianamente con i nostri migliori atleti” ha spiegato Bouthiaux, a Nordic Magazine "Stava diventando difficile non avere una squadra, così in primavera sono tornato da Fabien Saguez e Pierre Mignerey. Credo di essere stato ascoltato perché alla fine hanno accettato di sbloccare le risorse necessarie per creare il gruppo. Tutti hanno capito la necessità di occuparsi dei giovani di oggi, che senza dubbio nel 2030 andranno a caccia di medaglie."
Per Bouthiaux era fondamentale dare la possibilità alle migliori speranze transalpine per il futuro di lavorare e crescere insieme, mentre fino ad ora, lavorando ciascuno nei propri comitati, c’era il rischio che rimanessero isolati e senza stimoli. Il programma, interamente finanziato dalla FFS ha permesso ai giovani atleti di prendere parte a circa 60-70 giorni di preparazione collegiale: con base principalmente a Prémanon, hanno partecipato anche a un raduno a Font-Romeu in agosto, mentre a novembre la preparazione sarà completata sulla neve a Bessans.
"L’obiettivo è quello di farli progredire in modo da rientrare nei tempi obbligatori per lo sviluppo fisico e il tiro alla loro età, in modo che da grandi possano sperare di soddisfare tutti i criteri per essere degli atleti di alto livello. Ora possono confrontarsi quotidianamente e durante le sessioni intensive tra loro e non c’è modo migliore per crescere"
Biathlon – Il DT Stéphane Bouthiaux presenta il gruppo nazionale giovanile “Excellence 2030”, un punto di incontro per i talenti del futuro
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