Come ha suggerito qualche commentatore norvegese, ad ogni arrivo dei mesi autunnali, quando la stagione delle gare estive è ormai conclusa e quella invernali si avvicina, in Norvegia scatta l’allarme per lo stato di salute dello sci di fondo. Quest’anno non fa eccezione; tuttavia, forse per via degli imminenti Campionati del Mondo di Trondheim, forse perché la Federazione soffre una difficoltà finanziaria senza precedenti tra aumenti dei costi di gestione e sponsor che lasciano la barca, quest’anno la sirena sembra risuonare più forte del solito.
Così fragorosa, che persino i grandi nomi della disciplina hanno espresso il loro giudizio sulla questione. Dopo l’accusa che alcuni sponsor hanno rivolto agli atleti di essere poco attivi mediaticamente, Therese Johaug raccomanda agli atleti di fare la propria parte e a lavorare come squadra anche con gli sponsor che investono su di loro; ora anche Petter Northug interviene sulla questione, affrontandola però da un altro punto di vista: quello cioè della perdita di impatto dello sci di fondo norvegese a livello internazionale di fronte ai media, con atleti che non riescono più a presentarsi come "personaggi", in grado di attirare a sé le folle e non solo per i loro successi.
Fino a non molti anni fa, era quasi impossibile scattare una foto ad un fondista per la calca di giornalisti e pubblico che si radunava attorno a loro e tutti aspettavano l’arrivo degli atleti norvegesi, ricorda l’ex re dello sci di fondo. D’altro canto, però, a differenza del passato la cultura sportiva norvegese si è aperta anche al di fuori delle discipline nordiche, e la Norvegia gioca un ruolo non indifferente a livello sportivo in molte altre discipline, con atleti del calibro di Erling Braut Haaland, Martin Ødegaard, Jakob Ingebrigtsen, Casper Ruud e Viktor Hovland solo per citarne alcuni a portare alta la bandiera della propria nazione a livello mondiale.
Si tratta di qualcosa assolutamente inedito che allo stesso tempo fa sì che la disciplina nordica per eccellenza si trovi a dover rivaleggiare a livello mediatico per la prima volta con altri sport e senza avere al suo interno figure di spicco.
"In questo momento lo sci di fondo sta sprofondando" lamenta Northug ad Adresseavisen "e lo sta facendo ‘proprio bene’. Non credo che torneremo mai come eravamo”
Quel che preoccupa di più il 36enne di Framverran è il modo in cui la Federazione sta gestendo la situazione di crisi. "Non sono preoccupato per lo sport, perché ci sarà sempre. Ma mi preoccupa il fatto che nella Federazione ci siano le persone giuste che capiscano la situazione critica” spiega "Devono assicurarsi che l’amministrazione non diventi troppo grande e credo che debbano occuparsi dei singoli profili. Il loro ruolo sarà importante. La realtà è che l’interesse è in calo in Norvegia e all’estero, e le previsioni per i prossimi anni sono desolanti, si prospetta un periodo buio per gli anni a venire”.
Petter Northug vede un futuro buio per lo sci di fondo: “Le previsioni per i prossimi anni sono desolanti”
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