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Sci di fondo

Sci di fondo – Betta e Corradini parlano del mondo giovanile azzurro: “Si sta creando un ambiente stimolante in cui i giovani sono sempre più motivati”

Nella passata stagione, uno degli aspetti più positivi dello sci di fondo italiano è stato certamente il rendimento della nazionale juniores. Al di là dei successi ottenuti, a sancire l’ottimo lavoro svolto dallo staff tecnico azzurro e ovviamente dagli atleti, sono stati gli evidenti miglioramenti da parte di quasi tutti i componenti del gruppo. Ciò ha fatto si che forte di conferma, il direttore tecnico del settore giovanile Paolo Rivero abbia deciso di non cambiare nulla, affidando ancora una volta la squadra agli allenatori Matteo Betta e Stefano Corradini, insieme a Fabio Pasini, che è qualcosa in più di uno skiman, in quanto nel corso dell’estate lavora al fianco dei due allenatori.

Il 7 e 8 settembre scorsi, in occasione del Summer Cross Country, a Forni Avoltri, gli azzurrini della nazionale juniores si sono comportati benissimo, destando una grande impressione. In particolare Marco Pinzani, vincitore dell’individuale, ma anche Pozzi, vincitore dalla sprint, oppure Marit Folie, impressionante nella sprint, e Beatrice Laurent, che ha fatto sua l’individuale. Ma tanti atleti del gruppo si sono ben comportati.
Alla conclusione della fase estiva della preparazione, Matteo Betta e Stefano Corradini hanno fatto quindi il punto della situazione a Fondo Italia sul nuovo gruppo con cui stanno lavorando, composto da sei maschi e quattro ragazze: Davide Negroni, Gabriele Matli, Tommaso Cuc, Niccolò Giovanni Bianchi, Federico Pozzi, Marco Pinzani, Beatrice Laurent, Marit Folie, Marie Schwitzer, Romina Bachmann.

Partiamo dalle competizioni ufficiali che hanno concluso la lunga fase estiva della preparazione. Credo che possiate ritenervi soddisfatti.

Betta: «Queste gare sono arrivate alla fine di un bel blocco di lavoro, tre settimane di carico nelle quali gli atleti si sono allenati tanto, essendo anche le ultime settimane estive, dal momento che poi molti elementi del gruppo avrebbero iniziato la scuola. Non ci eravamo posti aspettative particolari, perché non avevamo assolutamente preparato queste competizioni. L’obiettivo era solo venire a confrontarsi e indossare il pettorale, che aiuta sempre i giovani a tenere alte le motivazioni. Alla fine la squadra ha performato bene, siamo super soddisfatti».

Il gruppo è cambiato molto. Rispetto alla passata stagione sono rimasti soltanto quattro atleti (Matli, Cuc, Laurent e Folie, ndr). Come si sono inseriti i nuovi? Avete notato grandi differenze?

Corradini: «I nuovi arrivati ci hanno stupito, si sono presentati tutti molto determinati e non affatto distanti da chi era già in squadra. Abbiamo notato che la bella stagione della squadra juniores ha motivato tutto l’ambiente. Ci siamo trovati a che fare con ragazzi e ragazze sempre sul pezzo, stimolati, con alle spalle già un bel lavoro svolto lo scorso anno. Ciò ci ha permesso di non cambiare nulla rispetto a quanto avevamo fatto per quanto riguarda atteggiamento e metodo. Per noi è stata una gradita sorpresa, perché anche con i nuovi possiamo proseguire quanto iniziato lo scorso anno».  

Parliamo del gruppo femminile, che è composto da quattro atlete. A Forni Avoltri sono rimasto molto colpito dai progressi di Marit Folie.

Betta: «Le due veterane (Laurent e Folie, ndr)  fanno un po’ da traino. Bea (Laurent, ndr) ha fatto una bellissima stagione e adesso l’obiettivo deve essere di continuare a lavorare bene, ma senza troppe pressioni o aspettative, perché è ancora giovane e ha una carriera davanti. Marit (Folie, ndr) quest’anno ha fatto quel salto di qualità che nella passata stagione aveva faticato a raggiungere. Ha visto che con impegno, costanza e allenandosi bene, le prestazioni, la condizione e i risultati arrivano.
Sono poche, ma è bel gruppo affiatato. Marie (Schwitzer, ndr) non era presente a Forni Avoltri per un piccolo incidente in allenamento. Abbiamo deciso di farla riposare e guarire bene da qualche escoriazione che in estate sugli skiroll capita di subire.
Romina (Bachmann, ndr) è molto motivata, ha compagne veramente di alto livello come esempio e sta migliorando a vista d’occhio. Nel gruppo femminile stiamo lavorando bene e siamo sulla strada giusta».


Molto agguerrito e ricco di talento il gruppo maschile, che mi è stato citato anche da Markus Cramer nell’intervista pubblicata pochi giorni fa.

Corradini: «È bello lavorare con questi ragazzi, sono sempre attenti e concentrati. I quattro del primo anno hanno una carica invidiabile, senza alcun timore reverenziale di chi già faceva parte del gruppo. Questo li farà emergere abbastanza presto. Abbiamo dei bei cavalli da corsa in squadra. Anche per noi è stimolante lavorare con atleti di questo tipo, anche se giovani».  

Al di là degli ottimi risultati, quella passata era la vostra prima stagione alla guida della nazionale. Cosa vi ha insegnato?

Betta: «Sicuramente noi allenatori abbiamo visto che quando c’è bel clima nel gruppo, motivazioni alte, buona comunicazione e fiducia reciproca tra staff tecnico e atleti, si riesce veramente a lavorare bene. Lo si deve fare, ovviamente, rispettando le tappe di sviluppo degli atleti, perché non dimentichiamo che lavoriamo con i giovani. D’accordo con le squadre superiori, da Markus Cramer a Fulvio Scola e Renato Pasini, noi andiamo un passo alla volta, con l’obiettivo di prepararli al mondo senior. Questi giovani si prestano bene a questo, a volte bisogna tenerli calmi, perché non si deve esagerare a quella età, anche se loro sono così motivati e hanno voglia di fare».

In due anni in nazionale avete quindi trovato sempre atleti molto motivati, che amano lavorare tanto.

Corradini:
«Questa è una delle cose che ci hanno sorpreso. Nella passata stagione pensavamo di avere dei soggetti unici, difficili da replicare per motivazioni e talento. Invece, proprio quel tipo di atleti ha motivato tutti gli altri, creando un volano che speriamo possa dare anche agli Under 18 attuali lo stimolo di allenarsi tanto e con motivazioni alte, ma in maniera corretta e senza saltare le tappe, altrimenti si farebbero danni. L’importante è che all’interno del nostro movimento giovanile si stia creando questo impulso, contribuendo a formare un ambiente motivazionale nel quale gli atleti posson esprimersi al meglio. È proprio l’ambiente positivo che ci ha dato risultati».

Betta: «Se posso aggiungere, vorrei dire che in questo ci aiuta anche la presenza del gruppo AIN, dove ci sono giovani che vedono il clima della squadra, iniziano a incuriosirsi e motivarsi, come è successo lo scorso anno. Questo progetto sta funzionando bene perché proietta i giovani atleti su quello che sarà la squadra nazionale».

Oltre la crescita degli atleti e la preparazione all’ingresso tra i senior, che è l’obiettivo del settore giovanile, ovviamente quest’anno c’è anche un appuntamento molto importante, come il Mondiale di Schilpario.

Corradini: «I giovani sono sempre attratti dal Mondiale, in particolare per la possibilità di gareggiare in qualche paese dove sono mai stati. Disputarlo però in Italia ha un sapore speciale, li vedo già molto carichi in vista di questo appuntamento, tutti vorrebbero esserci. Per noi sarà una selezione dura, ma è bello avere delle difficoltà nel selezionare gli atleti, se avvenisse il contrario sarebbe sintomo di non benessere del sistema. Al di là di quelli che saranno i risultati in pista, siamo fiduciosi e sicuri che vi sarà una super organizzazione e vivremo un evento splendido, che potrà aiutare tutto il movimento italiano».

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