Lo scorso gennaio Clas Brede Bråthen ha rassegnato le sue dimissioni da direttore sportivo del salto norvegese, dopo 20 anni di collaborazione con la Federazione Norvegese di Sci seppur in diversi ruoli. Il suo operato, non senza dissidi con gli alti quadri federali, è stato fondamentale affinché il salto con gli, conservasse in Norvegia di conservare il suo status di leader del movimento. Questo, non soltanto attraverso i numerosi successi che gli atleti hanno raggiunto, bensì grazie all’idea, in qualche modo visionaria, del dt scandinavo, secondo cui la Norvegia, patria del salto con gli sci, ha in sé connaturato il compito di diffondere la disciplina nel mondo.
E questo ruolo è stato svolto grazie ad accordi di collaborazione, completamente disinteressati dal punto di vista finanziario, tra la squadra norvegese e diverse Nazioni più piccole, tra cui Estonia e Stati Uniti. E non è un caso se citiamo questi Paesi: del resto, se nel weekend entrambi questi Paesi hanno potuto festeggiare il traguardo di un podio nel Summer Grand Prix con Artti Aigro (che ha portato per la prima volta in assoluto il suo Paese sul podio in una gara internazionale di salto) e Tate Frantz, parte del merito va anche alla lungimiranza di Bråthen, il quale aveva intuito che, per la sopravvivenza del salto con gli sci, il "gioco" non poteva essere appannaggio di uno sparuto gruppo di Nazioni, per quanto forti.
L’accordo di cooperazione con gli Stati Uniti è stato firmato nel 2022, mentre quello con l’Estonia risale circa un anno fa; oggi, l’ex dt della Norvegia, si prende giustamente i meriti dell’operazione dalle pagine di Dagbladet, pur rimarcando quanto l’intero ambiente abbia contribuito ai progressi degli atleti.
Persino Alexander Stöckl, ex allenatore della Norvegia e oggi dt della Polonia, non può far altro che tessere le lodi di Bråthen, con cui ha collaborato per 13 anni. "Clas è stato la forza trainante per il progetto. È incredibilmente gratificante vedere che sta iniziando ad avere successo” ha dichiarato a Dagbladet, nonostante la sconfitta della sua nuova squadra e le critiche da parte della stampa polacca.
Ma come sono nate queste collaborazioni? Bråthen cita il capo del salto statunitense, Rex Bell.
"Discutevamo del potenziale degli Stati Uniti e ricordo di aver suggerito di diventare parte del nostro sistema" Secondo il norvegese, si trattava soprattutto di un modo per mettere in comune e sfruttare al meglio le risorse a disposizione "Ho visto che avevano molti buoni atleti. Pensavo che sarebbe sbocciato prima il settore femminile. Non mi ero reso conto che avessero così tanti giovani e bravi saltatori anche in campo maschile: una medaglia d’oro olimpica per gli Stati Uniti sarebbe una svolta per il salto con gli sci”.
La scorsa stagione, Frantz e Aigro erano rispettivamente 42esimo e 43esimo nella classifica generale della Coppa del Mondo, nel weekend l’estone ha occupato il secondo in entrambe le gare di Wisla, mentre il 19enne di Lake Placid ha occupato il terzo gradino del podio nella gara di domenica. Certamente si tratta di gare estive, per di più con moltissimi assenti rispetto ad una classica gara di Coppa del Mondo, ma questo risultato può già fornire qualche indicazione su quello che accadrà il prossimo inverno.