I Mondiali di Trondheim si sono presentati al mondo come un’edizione storica per uno dei più grandi eventi dedicati alle discipline sportive invernali. Una grande festa popolare nel cuore della patria dello sci di fondo, che si pone con un faro per inclusività e parità di genere. Le gare iridate che si svolgeranno tra febbraio e marzo del prossimo anno saranno infatti le prime nella storia in cui vigerà la cosiddetta equal pay, in cui cioè il premio in denaro pagato per le competizioni maschili e femminili sarà il medesimo e, per la prima volta in assoluto, questo traguardo riguarderà tutte le discipline in gara, non solo lo sci di fondo.
Inoltre, e anche questa sarà una prima assoluta, i Mondiali apriranno le porte agli atleti paralimpici, aggiungendo al programma anche una gara riservata allo sci di fondo paralimpico: sebbene si tratti solo della sprint, è un primo passo importantissimo, e una vetrina enorme per la disciplina.
"La nostra ambizione è quella di organizzare i Campionati mondiali di sci più sostenibili di sempre. Non si tratta solo di inclusione e pari opportunità” aveva dichiarato il CEO del Comitato Organizzatore, Åge Skinstad, dopo l’approvazione dell’evento sprint all’inizio di quest’anno.
Oggi però NRK riporta un’amara scoperta: nonostante i para-atleti gareggino nella stessa competizione, sulle stesse piste, davanti allo stesso pubblico, coloro che saliranno sul podio della sprint non riceveranno alcun premio in denaro per il loro risultato, a differenza di quanto accade invece per gli atleti "normodotati". Per dare un’idea, si stima, all’attuale tasso di cambio con il franco svizzero, valuta in cui sarà pagato il premio, che i due vincitori del format sprint per "normodotati" porteranno a casa all’incirca 16mila Euro. In più, mentre gli atleti normodotati hanno il viaggio e l’alloggio coperti dagli organizzatori, al momento non ci sarebbero nel budget fondi per fare altrettanto con gli atleti paralimpici.
I para-atleti sono abituati a non ricevere premi in denaro, ma la fondista Indira Liseth (categoria sitting), interpellata dall’emittente pubblica norvegese, è rimasta colpita da tale disparità. "Wow! È una somma enorme. Non mi ero resa conto che ci fossero così tanti soldi in ballo" ha commentato, spiegando come un premio in denaro significherebbe per lei, che potrebbe investirlo nella preparazione "Quest’anno non abbiamo la possibilità di viaggiare per allenarci in quota. E potrei davvero pagare di tasca mia per farlo."
Il compagno di squadra di Liseth, Thomas Karbøl Oxaal, fa notare come un premio di quel valore sia più di quanto lui guadagni in un anno con le sue attività sportive. "In termini di finanziamento, sarebbe stata una svolta. Quindi, ovviamente, penso che sarebbe un buon guadagno per la maggior parte delle persone”
A rincarare la dose ci pensa anche Vilde Nilsen, fondista paralimpica e parabiathleta, che non nasconde che avere le spese di viaggio e alloggio coperte sarebbe un sogno quanto avere premi in denaro. "Sarebbe fantastico. Speriamo e preghiamo che sia possibile per questo campionato a Trondheim. E, naturalmente, che sia qualcosa che possa funzionare anche per i campionati successivi”
Secondo Rita Ottervik, referente per il settore sociale e governativo della società organizzatrice, i fondi richiesti dovrebbero riuscire a coprire tutti gli aspetti precedentemente citati, inclusi il montepremi per gli atleti che in totale dovrebbe raggiungere 1 milione di corone norvegesi (circa 85 mila Euro).
"La spesa per la realizzazione è stata inserita nel budget, ci sono dei costi che dobbiamo coprire. Altrimenti ci sarebbero condizioni diverse per i para-atleti e gli altri atleti. Il budget è limitato” ha detto Ottervik a NRK.