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Sci di fondo

Sci di fondo – Dal Piemonte all’Alaska, il sogno americano di Gabriele Rigaudo: “Gareggerò nel circuito statunitense e studierò biologia”

Da Cuneo a Fairbanks. È lungo il viaggio che attende Gabriele Rigaudo, fondista classe 2004, che per inseguire i propri sogni si prepara a volare oltreoceano, alla scoperta di una cultura e un paese del tutto nuovi, rimanendo fedele agli sci stretti. Il prossimo 20 agosto partirà infatti alla volta dell’Alaska, con direzione Fairbanks, dove frequenterà la University of Alaska.
Una possibilità nata quasi per caso per il fondista cuneese: “Gli allenatori di questa università mi hanno contattato e mi hanno chiesto un confronto per vedere di cosa si trattasse. Non ero molto sicuro di fare un passo così grande, ma poi riflettendoci meglio mi sono convinto e ho deciso di provare a lanciarmi in questa esperienza”.

Per Rigaudo, quella della trasferta negli USA è un’occasione da non farsi sfuggire: “La cosa bella di questo progetto è che ho la sicurezza di poter continuare a fare l’atleta per qualche anno, certezza che non avrei avuto con i corpi militari. Ero aggregato alle Fiamme Oro, ma ho deciso di non farmi scivolare via questa opportunità che mi permetterà di studiare e continuare a fare l’atleta”.
Grazie alla borsa di studio offertagli dalla University of Alaska, che copre quasi per intero il costo di circa 40mila euro associato a un anno negli Stati Uniti, Rigaudo riuscirà così ad alternare le gare di sci allo studio della biologia, tenendosi però aperti eventuali sbocchi su altre aree di studio: “A livello didattico è un percorso abbastanza aperto, quindi deciderò anche in base a come andrà il primo semestre. Facendo l’università in presenza e facendo anche gli allenamenti sarà un po’ come tornare alle superiori”. L’obiettivo, svela Rigaudo, è quello di frequentare tutto il percorso di studi in Alaska, prolungando dunque la durata del soggiorno in terra americana, per il quale attualmente possiede un visto di un anno, fino a 3 o 4 anni.
Per quanto riguarda la parte sportiva, Rigaudo rappresenterà il suo college nel campionato della NCAA (National Collegiate Athletic Association), un circuito in cui competono le principali università del paese. L’inizio delle gare è in programma per la fine di gennaio 2025, in una serie di competizioni che raggrupperanno molti dei giovani talenti dello sci di fondo statunitense. A gareggiare con l’atleta piemontese ci saranno infatti atleti del calibro di John Steel Hagenbuch, due volte Campione del Mondo Junior in staffetta e recentemente bronzo nella sprint dei Mondiali Junior a Planica, e Joe Davies, fondista britannico capace di un 16° posto nella 10 km di Coppa del Mondo a Minneapolis. Non ci sarà invece Magnus Bøe, norvegese (con nazionalità sudcoreana) vincitore della NCAA 2023 e campione olimpico giovanile nel 2016 a Lillehammer, che ha da poco terminato il suo ultimo anno alla University of Colorado.
Un ambiente di assoluto livello dove Gabriele Rigaudo potrà misurarsi mantenendo comunque lo sguardo sempre attento anche verso l’Italia: “Nel 2025 (dal 13 al 23 gennaio, ndr) ci saranno le Universiadi a Torino, che per me sono quasi in casa. Per il momento non sappiamo molto, ci hanno fatto inviare i nominativi e vedremo chi selezioneranno. Di solito durante l’anno per un mesetto si torna dall’America, perché i corsi finiscono verso il 15 dicembre e riprendono a gennaio. Sicuramente tornerò in Italia in quel periodo e farò un paio di gare di Coppa Italia, poi eventualmente parteciperò alle Universiadi”.
Gli ultimi preparativi, poi inizierà ufficialmente l’avventura americana di Rigaudo. L’obiettivo numero uno è sempre lo stesso: inseguire il sogno di fare della propria passione un lavoro a tutti gli effetti. Con gli ottimi risultati raccolti negli ultimi anni (2 vittorie nella Coppa del Mondo di skiroll, alcuni piazzamenti in top 10 in FESA Cup e prestazioni costantemente a ridosso delle prime posizioni in Coppa Italia, tra cui il bronzo agli Italiani nella scorsa stagione che gli è valso la convocazione ai Mondiali Junior), sicuramente le carte da giocarsi ci sono. In testa i consigli della zia, Elisa Rigaudo, che di sport ad alti livelli ne sa qualcosa visto che nel 2008 ha conseguito un bronzo olimpico nella marcia ai Giochi di Pechino: “Grazie a lei ho sempre sognato le Olimpiadi – ammette Rigaudo – non so se mai ci arriverò, ma il sogno c’è sempre. Ovviamente sto seguendo i Giochi di Parigi in questi giorni”.
In conclusione, c’è anche spazio per i ringraziamenti a chi con l’impegno quotidiano ha contribuito, e contribuisce tutt’ora, alla crescita sportiva del fondista piemontese: Un ringraziamento alle Alpi Marittime e a Tommaso Custodero, che continuano a darmi una grossa mano quando possono. Non avendo ancora conosciuto da vicino i nuovi coach, sono sempre disponibili per darmi un parere!”.

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