La scorsa estate, Emilien Jacquelin era in piena ricostruzione da un periodo difficile, che gli aveva fatto lasciare la Coppa del Mondo anzitempo e provare a salvare una carriera di successo ma altrettanto ricca di alti e bassi, laddove i bassi, però, hanno minato le sue certezze finendo per costringerlo a mettersi troppo in discussione. Dodici mesi dopo, è la serenità a dominare la sua attuale preparazione estiva, alla vigilia della trasferta norvegese che la squadra di biathlon transalpina si prepara ad effettuare tra fine luglio e inizio agosto.
Tutto merito anche del finale della scorsa stagione, in cui ha trovato 6 top 5 nelle ultime sei gare, inclusi tre podi che gli hanno garantito il sesto posto in classifica generale di Coppa del Mondo, primo non norvegese.
«Questa ripresa non ha nulla a che vedere con quella di un anno fa, piena di dubbi e incertezze. Ho avviato questa preparazione con serenità. Tutto è tornato alla normalità e sento che sto ancora progredendo» ha spiegato a Ski Chrono, rivista dedicata agli sport invernali del quotidiano francese Le Dauphiné Libéré «Il sesto posto finale dimostra che il resto della stagione è andato bene. Sono arrivato quinto due volte in Coppa del Mondo, settimo, è un piazzamento nei miei standard»
Una volta che la mente è di nuovo in carreggiata, il corpo segue a ruota, e il 29enne individua nei Mondiali di Nove Mesto la svolta cruciale, che ha fugato ogni sua incertezza, anche se conferma che anche la tournée americana ha portato tanti benefici.
«Durante tutta la preparazione al 2023 ho avuto paura di ricadere nella negatività, temevo molto l’inizio di stagione. Mi sentivo come se fossi all’80%, senza correre alcun rischio per questo motivo. Ora ho molta motivazione e voglia di fare. La scorsa stagione mi sono spinto in avanti, ho provato alcune cose per migliorare l’aspetto atletico e il tiro. Non ha dato i suoi frutti subito, ma tutti i test sono positivi e sto raggiungendo i miei anni migliori»
A questo punto, si può iniziare a ragionare sui dettagli che gli permetteranno di tornare a vincere una gara individuale, che manca dal dicembre 2021, proprio dalla tappa casalinga di Le Grand-Bornand e che lo scorso inverno ha sfiorato in più di un occasione, mancandola spesso al poligono per una gestione troppo frettolosa.
«Devo essere più calmo e composto per fare ancora meglio. Devo essere più calmo dietro alla carabina. Ho 29 anni, conosco il mio corpo quando sono sugli sci, ma devo essere più calmo nei momenti importanti se voglio ottenere la vittoria che avrei potuto ottenere lo scorso inverno»
Calma, però, non equivarrebbe assolutamente a lentezza: per quanto riguarda il tiro, l’obiettivo prefissato è quello di “andare ancora più veloce, aggiungendo qualità”; per il resto il nativo di Villard-de-Lans sta lavorando assieme a Simon Fourcade in continuità con la scorsa stagione sulla VO 2 max (massima potenza aerobica), aumentando gli esercizi di soglia per esprimere tutto il proprio potenziale fisico. E per testare se questo allenamento sta effettivamente iniziando a dare i frutti sperati, non bisognerà aspettare ancora molto: il 31 luglio, con gli skiroll ai piedi, il quattro volte campione del mondo sfiderà i fondisti norvegesi sulla Lysebotn Opp, gara inaugurale del Blink Festival, e poi ancora a fine settimana, si metterà alla prova nelle competizioni di biathlon.
Biathlon – Serenità e motivazione guidano la preparazione estiva di Jacquelin: “Tutto è tornato alla normalità”
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