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Salto con gli sci – Julia Clair chiude la sua carriera: difficile riprendersi dall’ultimo infortunio

Nella giornata di ieri, la Francia ha annunciato la composizione delle squadre nazionali per le discipline nordiche. Nella rosa degli atleti che si preparano ad affrontare la stagione dei Mondiali, manca il nome di Julia Clair: gravemente infortunata al ginocchio destro all’inizio dello scorso luglio durante un salto di allenamento a Chaux-Neuve, incidente che le ha fatto mancare la stagione 2023/24, ha rivelato con un annuncio su Instagram di aver deciso di mettere da parte gli sci larghi.

"È arrivato il momento per me di chiudere un capitolo straordinario della mia vita. Dopo tante riflessioni e tante emozioni, ho preso la decisione di concludere la mia carriera sportiva" ha annunciato "Non avrei mai potuto immaginare che la bambina che ha iniziato a saltare con gli sci nel 2002, quando il salto femminile era quasi inesistente, potesse vivere tante avventure ed emozioni quante questo sport mi avrebbe dato. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto e incoraggiato sin dal mio debutto allo Xonrupt ski-club, poi al comitato Vosgi e infine nella squadra francese"
Vera pioniera della disciplina in Francia, Clair ha preso parte alla Coppa del Mondo di salto con gli sci fin dalla sua prima edizione, nella stagione 2011/12. Nel 2014, ha ottenuto due podi in carriera nel circuito, di cui l’unico individuale è stato un terzo posto sul trampolino grande di Planica. La francese ha partecipato ai Giochi Olimpici nel 2014 e nel 2022, mentre vanta due medaglie di squadra ai campionati mondiali juniores di sci nordico: argento nel 2012 e bronzo nel 2013. 
A Nordic Magazine, a cui ha comunicato la sua decisione poco prima di condividere sui social la decisione, la 30enne ha spiegato i motivi della sua scelta.
"Per me è un po’ più difficile di altri recuperare dagli infortuni. In passato ci è voluto molto più tempo del previsto. Anche questa volta è stato così ed è un po’ come se il mio corpo avesse reagito come quello di una vecchietta, mentre avrebbe dovuto riprendersi più velocemente data la mia età." ha raccontato, parlando soprattutto di mancanza di motivazione nell’affrontare la lunga riabilitazione "Sentivo che mi stavo arrendendo man mano che procedevo. Rimettermi in sesto per poter camminare di nuovo e continuare la mia vita quotidiana, senza avere problemi al ginocchio, non era un problema. Fare tutti gli sforzi necessari per tornare a essere una sportiva di alto livello, invece, era diventato sempre più difficile. Mi sono resa conto che non avevo la motivazione!"

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