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Salto e combinata – Chiusura delle squadre nazionali, gli atleti finlandesi preoccupati: “Torneremo indietro di 20 anni”

Nella giornata di ieri, dalla Finlandia è arrivata la notizia sconvolgente della decisione, da parte della Federazione di sci, di non rinnovare i contratti degli allenatori delle nazionali di salto speciale e combinata nordica per problemi di natura finanziaria. 
Una mossa simile mette a rischio l’intera preparazione degli atleti per la stagione invernale: la reazione da parte degli atleti, vere e proprie vittime di questi tagli, è state, come si può immaginare, particolarmente severa e delusa.
Su tutti il combinatista Ilkka Herola, che però non è stato affatto sorpreso: "L’abbiamo saputo dopo la riunione del consiglio direttivo, ed eravamo già preparati all’idea che questo potesse essere uno scenario possibile. Le cose sono state incasinate per bene e noi siamo qui, al centro della vicenda, a subirne le conseguenze. Vedremo quali soluzioni verranno adottate. Ora la Federazione è il più grande ostacolo per tutti gli sport invernali finlandesi. Siamo legati a un’ancora di cemento che ci sta trascinando verso il fondo. Non ci sono alternative valide se non quella di sbarazzarsi della Federazione in qualche modo" ha detto Herola in un messaggio a Yle Sport.
Secondo Herola, la disastrosa situazione finanziaria dell’Associazione Sci e i debiti milionari avranno inevitabilmente ripercussioni sulle attività delle squadre nazionali nelle prossime stagioni.
"Se ogni anno, tolte alcune centinaia di migliaia di Euro, il resto viene speso per pagare i debiti, il futuro sarà fiacco. Questa è già la seconda estate senza alcuna attività organizzata. La situazione sta diventando difficile e difficilmente diventerà più facile in futuro. Se la federazione non organizza l’attività, sarà l’atleta stesso a farlo. Ma sono impaziente di vedere se verrà assunto un allenatore durante la stagione agonistica."
Antti Aalto, della squadra di salto, non sa ancora come organizzare la propria preparazione per la stagione che culminerà con i Campionati del Mondo di Trondheim.
"Le ultime informazioni che ho sono che bisogna prepararsi a lavorare da soli. Significa, in pratica, fare ritiri per conto proprio con un allenatore, ma non abbiamo ancora pianificato come si svolgerà tutto. Non è stata una sorpresa quando ho saputo della situazione finanziaria della federazione. Certo, non è una cosa positiva, ma ora dobbiamo elaborare piani adeguati per superare questa situazione. Ora dobbiamo solo seguire la corrente, anche se è un peccato. Dobbiamo investire il più possibile nell’allenamento a casa. È difficile dire qualcosa in questa fase perché ci sono così tante domande senza risposta. Di certo non ci saranno molte opportunità di andare all’estero, quindi dobbiamo sfruttare al meglio le condizioni in casa"
È andata meglio a Niko Kytösaho, il miglior saltatore della Finlandia nella scorsa stagione, il quale ad inizio della primavera aveva già deciso di non prepararsi con la squadra Nazionale nella prossima estate.
"Non avevo idea che la situazione fosse così grave. Si sapeva che sarebbe stata dura e che il budget non sarebbe aumentato rispetto all’anno scorso. Sono sicuro che nessuno pensava che non ci sarebbero state azioni. È grave che la situazione economica sia peggiorata così tanto e che sia stata gestita così male. Sono stato fortunato, nel senso che avevo già preso la mia decisione. La situazione sarà difficile se gli allenatori dovranno fare altri lavori durante il giorno e torneremo a quello che era vent’anni fa. In altre parole, gli allenatori presteranno il loro servizio su base volontaria, ma occorre che ci sia la volontà di farlo"
Bisogna inoltre ricordare un altro aspetto, legato alle specificità del salto con gli sci: sia per il salto che per la combinata, il lavoro estivo non si limita alla preparazione atletica, ma si dedica anche alle attrezzature, che vengono sviluppate durante l’estate e l’autunno. Senza un lavoro di ricerca e sviluppo coordinato dalla federazione, la preparazione che i singoli atleti possono fare in maniera indipendente viene, di fatto, azzoppata, senza dimenticare che non tutti gli atleti, soprattutto i più giovani, possono permettersi un allenatore personale a tempo pieno.

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