L’aumento delle temperature, soprattutto se in assenza di misure protettive del clima, rischia di provocare nel tempo una forte contrazione della stagione invernale, con tutte le conseguenze immaginabili sul piano sportivo e che già si sono viste negli ultimi anni con il rinvio di diverse gare per l’assenza di neve anche nei paesi scandinavi.
Silje Opseth, nella sua bella intervista per i colleghi polacchi di Skijumping, ha espresso le relative preoccupazioni per il futuro del salto con gli sci: «Dobbiamo pensarci. Credo che ci sposteremo verso gare più ibride, con tappeti di plastica sulle piste. È una situazione unica con molte potenzialità e dobbiamo farne buon uso. Ci sono rischi, certo, ma preferisco parlare di come possiamo svilupparci in termini di opportunità e di quali miglioramenti possiamo apportare per rendere questo sport più popolare in futuro. La prima cosa a cui penso è la popolarità del salto con gli sci in Norvegia: da noi sempre più persone stanno perdendo interesse per questo sport. Questo si ripercuote anche sulle giovani generazioni e su quanti ragazzi vogliono iniziare a praticare questa disciplina. Sono sempre meno, e questo è davvero triste. Dobbiamo riflettere bene e trovare una soluzione, perché senza nuove generazioni di saltatori con gli sci non ci sarà futuro».
Opseth ha confermato che i fondi per partecipare alle gare estive non ci sono (la Federazione norvegese versa in condizioni economiche precarie), ciononostante le vede come un’opportunità per crescere a livello di visibilità: «Non ho mai considerato le gare estive troppo importanti dal punto di vista sportivo, ma lo sono certamente se consideriamo il salto con gli sci come un prodotto. Sono preziose per gli spettatori, per le televisioni e anche per gli organizzatori. Per gli appassionati è sicuramente più piacevole visitare le piste in estate».
Silje Opseth, nella sua bella intervista per i colleghi polacchi di Skijumping, ha espresso le relative preoccupazioni per il futuro del salto con gli sci: «Dobbiamo pensarci. Credo che ci sposteremo verso gare più ibride, con tappeti di plastica sulle piste. È una situazione unica con molte potenzialità e dobbiamo farne buon uso. Ci sono rischi, certo, ma preferisco parlare di come possiamo svilupparci in termini di opportunità e di quali miglioramenti possiamo apportare per rendere questo sport più popolare in futuro. La prima cosa a cui penso è la popolarità del salto con gli sci in Norvegia: da noi sempre più persone stanno perdendo interesse per questo sport. Questo si ripercuote anche sulle giovani generazioni e su quanti ragazzi vogliono iniziare a praticare questa disciplina. Sono sempre meno, e questo è davvero triste. Dobbiamo riflettere bene e trovare una soluzione, perché senza nuove generazioni di saltatori con gli sci non ci sarà futuro».
Opseth ha confermato che i fondi per partecipare alle gare estive non ci sono (la Federazione norvegese versa in condizioni economiche precarie), ciononostante le vede come un’opportunità per crescere a livello di visibilità: «Non ho mai considerato le gare estive troppo importanti dal punto di vista sportivo, ma lo sono certamente se consideriamo il salto con gli sci come un prodotto. Sono preziose per gli spettatori, per le televisioni e anche per gli organizzatori. Per gli appassionati è sicuramente più piacevole visitare le piste in estate».